Il regista sarà insieme alla moglie Emmanuelle Seigner al 67° Festival svizzero, dal 6 al 16 agosto, dove riceverà un riconoscimento speciale e il 15 agosto terrà una lezione di cinema per i giovani registi cineasti della Locarno Summer Academy, aperta anche al pubblico. Insieme a Emmanuelle Seigner, Roman Polanski introdurrà la proiezione di Venere in pelliccia, con cui si concluderà la serata di giovedì 14 agosto in Piazza Grande.
Regista, attore, produttore e scrittore, Roman Polanski ha segnato profondamente la storia del cinema moderno. Il suo inconfondibile humour e l’abilità nel padroneggiare una grande varietà di registri stilistici sempre all’interno di una visione del cinema coerente ne fanno uno dei maestri di quest’arte, capace di influenzare profondamente giovani generazioni di cineasti. Nel corso della sua carriera, ha prodotto film indimenticabili con grandi interpreti: Catherine Deneuve in Repulsion (1965), Mia Farrow in Rosemary’s Baby (1968), Jack Nicholson in Chinatown (1974), Adrian Brody ne Il pianista (2002), Emmanuelle Seigner in Venere in pelliccia (2013).
Dichiara Carlo Chatrian, direttore artistico del Festival: “I film di Roman Polanski hanno scandito a ritmo regolare il mio percorso di spettatore al cinema, facendomi sorridere, rabbrividire, riflettere, emozionare. Mi fa molto piacere che ad accompagnare un creatore unico che ha saputo tradurre le svolte della propria vita in creatività, sia Emmanuelle Seigner, sua moglie e interprete di film a me molto cari come Frantic, Luna di fiele ed Essential Killing. Sono infine orgoglioso della scelta di Polanski di sostenere il percorso formativo che il Festival ha intrapreso. Cinema è anche trasmissione di sapere: ai maestri non chiediamo lezioni che piombano dall’alto ma condivisione di esperienze. Sono certo che la possibilità di incontrare un cineasta avverso a ogni dogmatismo costituirà uno dei momenti più emozionanti delle ultime edizioni”.
Gianfranco Pannone con il documentario Sul vulcano - fuori concorso al festival di Locarno e distribuito da Luce Cinecittà - lancia un appello ai politici per sensibilizzarli sulla grave situazione in cui versano quella zona e i suoi abitanti: "Ho preferito raccontare il Vesuvio anche attraverso le parole e gli scritti di tanti artisti e scrittori. Ma affronto anche i problemi che la speculazione ha creato. Parlo delle case costruite sui canali creati dalla lava, racconto la concentrazione di persone che vive in posti che non dovrebbero essere abitati. E questa è politica, politica vera, quella che piace a me"
"Volevo che in Perfidia ci fosse la Sardegna che conosco, che non è soltanto quella colorata, piena di sole e di mare, ma quella grigia, claustrofobica che si respira in certe periferie", così il regista sul suo esordio passato in Concorso al Festival di Locarno e in uscita in sala il 27 novembre con Movie Factory e Il Monello film. La storia, ambientata a Sassari, racconta di un padre e un figlio che, dopo la morte della loro moglie e madre, convivono scoprendo di essere due completi estranei. "Il tempo che stiamo vivendo è fatto di di una cattiveria che s'innesta silente nella società, nella famiglia, fra le persone, che non comunicano più e sono spesso paralizzate dalla solitudine", spiega l'autore
“Qui ci sono molti conti bancari della famiglia Marcos, sareste così gentili da ridarceli a noi, popolo filippino?”, così Lav Diaz, il regista premiato con il Pardo d’oro per il suo From What Is Before. Cancellata l'attesa masterclass con Roman Polanski che, a causa di una polemica montata da un politico locale, ha disertato il festival. Dario Argento ha annunciato che produrrà una serie per la tv americana: una decina di film, uno o due da lui diretti, i restanti affidati a giovani registi di horror indipendenti per il web
Il masterclass di Roman Polanski in programma a Locarno il 31 agosto con la moglie Emmanuelle Seigner, sta rinfocolando polemiche nel ticinese, il bacino d’utenza primo e naturale del festival. Parecchie voci indignate, anche a mezzo stampa, per l’invito al regista che si porta però ancora dietro il peso dell’accusa di stupro a una ragazzina. A protestare anche alcuni politici, come Fiorenzo Dadò, capogruppo del partito popolare democratico. Ma il direttore Carlo Chatrian risponde: "Lo invito come regista ponendo l'accento sui suoi film"