Point Break 2.0: il film più pericoloso della storia

La pellicola in arrivo il 27 gennaio è un concentrato dei più audaci atletismi mai visti in un film e tutte le imprese mostrate sono reali, non essendo stato usato nessun effetto speciale


Point Break – Punto di rottura, il classico d’azione di Kathryn Bigelow del 1991, con Keanu Reeves e Patrick Swayze, è diventato un riferimento forte per la cultura di massa, venendo spesso citato e ripreso da altri film o serie televisive. Lo hanno fatto perfino i nostri Aldo, Giovanni & Giacomo in Tre uomini e una gamba. Ora ne arriva un remake, sviluppato dalla Alcon Entertainment in collaborazione con la Warner Bros e sceneggiato da Kurt Wimmer, già esperto di rifacimenti anni novanta con Total Recall. La regia è di Ericson Core, che ha lavorato come direttore della fotografia in diverse pellicole dello stesso genere, tra cui il primo Fast and Furious. Girato tra Germania, Austria, ItaliaSvizzera, Francia, Messico, Venezuela, Polinesia Francese, India e USA, il film, girato in Real 3D, arriverà in Italia il 27 gennaio, ed è un concentrato dei più audaci atletismi mai visti in un film e tutte le imprese mostrate sono reali, non essendo stato usato nessun effetto speciale per realizzarle.

Lo sport più pericoloso al mondo, il Base Jumping, ha già fatto molte vittime, tra cui il celebre inventore della wingsuit Patrick de Gayardon, morto durante un lancio con la tuta alare nel 1998 alle Hawaai. Eppure, nel mondo del Base Jumping, nessuno aveva mai rischiato l’impresa di un volo in wingsuit così pericoloso come quello che vedremo nel film: un volo in tuta alare con quattro persone in formazione, a velocità incredibile, nello spazio angusto del famigerato “Crack”, una crepa gigante dentro le Alpi Svizzere. 

Con un quinto pilota, non visibile nelle scene del film, che ha ripresto tutto, volando in coda. Tragicamente l’operatore, il famoso base jumper Jhonathan Florez, dopo aver filmato questa scena, è deceduto in un lancio successivo.   “Non verrà mai più ripreso in un film uno stunt così pericoloso – spiega Jeb Corliss, base jumper e wingsuit flyer, nei cieli da oltre vent’anni e coordinatore delle scene di volo del film – è una sequenza incredibilmente complicata. In generale il volo in wingsuit è complicato: farlo come gruppo è ancora più complesso. Credo sinceramente che questi siano i migliori piloti di volo in tuta alare che esistano e che questo sia il più grande stunt mai realizzato da un uomo. Quando il pubblico vedrà questa sequenza sul grande schermo, non potrà fare a meno di rimanere a bocca aperta”. Alcuni dei migliori atleti di sport estremi del mondo sono stati arruolati come stunt, tra cui i surfer Laird Hamilton e Laurie Towner, il pilota di wingsuit Jeb Corliss, gli skateboarder Xavier De Le Rue e Bob Burnquist e il free climber Chris Sharma. Tutti atleti che hanno dedicato – e rischiato – le proprie vite per perfezionare queste strabilianti imprese, molte delle quali non erano mai state viste prima d’ora in una pellicola cinematografica.

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21 Gennaio 2016

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