Placido: “Non pochi cinque italiani in concorso. I festival siano manifesti”

Al regista e attore, ospite al Ventotene Film Festival, abbiamo chiesto un'opinione sul dibattito scaturito alla conferenza stampa di Venezia 79 in seguito alle dichiarazioni del direttore Alberto Bar


Al regista e attore, ospite al Ventotene Film Festival, abbiamo chiesto un’opinione sul dibattito scaturito alla conferenza stampa di Venezia 79 in seguito alle dichiarazioni del direttore Alberto Barbera.

“Rispetto il suo pensiero, ci mancherebbe – dice Placido – ma forse c’è bisogno di una riflessione più approfondita per un problema che orma è trentennale. Non voglio avanzare una critica, ma è una semplice osservazione: sono abbastanza scettico. Quest’anno a Venezia ci sono molti film belli e interessanti e gli italiani in concorso sono cinque. Non sono pochi, e questo contraddice in qualche modo il pensiero del direttore. Se poi i festival diventano passerelle per influencer o gare a chi ha la coscia più scoperta, bisogna ragionare. Ai giovani – escludendo gli addetti ai lavori – non importa di Cannes o Venezia. Se il festival è un manifesto, allora bisogna anche fare in modo che sia un luogo di riflessione per cambiare le cose. E poi parlano tutti della sala, dai cineasti ai produttori, però bisogna anche capire come fare a riportare la gente in sala e come gestire le grandi piattaforme, da Amazon a Netflix. Non si può dare un premio a un film che in sala ci sta sì e no tre giorni. Negli anni ’70 e ’80 c’era l’Istituto Luce che produceva appositamente progetti realizzati dai giovani, e questo permetteva loro di sognare. Oggi mollano la presa e passano ad altro. E lo dice uno che ha 76 anni, ma lo diceva anche Monicelli, senza ricambio è finita”.

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28 Luglio 2022

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