Placido: “Lo spione” pronto per Cannes

TORINO. “Spero che il mio film Le guetteur/Lo spione sia pronto per il festival di Cannes, non credo che possa aspirare al Concorso perché è un film di genere, un ‘polar’. Si tratta di un omaggio al regista Jean-Pierre Melville, in particolare al suo film I senza nome/Le cercle rouge che aveva tra gli interpreti Gian Maria Volonté”. Michele Placido è al TFF per presentare al pubblico nella rassegna ‘Figli e amanti’ il film da lui scelto, Il tetto, diretto da Vittorio De Sica nel 1956.
“Pur passando per un film minore nella filmografia di De Sica, lo ritengo un’opera importante e più che mai attuale. Il problema della giovane coppia protagonista, quello di trovare e di poter pagare una casa, è un tema più che mai presente oggi, soprattutto per le giovani generazioni. Un film che dovrebbero vedere i tanti politici, di destra e di sinistra, che negli anni passati ben poco hanno fatto per risolvere questo problema”.

Tornando a parlare de Le guetteur/Lo spione con protagonisti Daniel Auteuil, il poliziotto, e Mathieu Kassovitz, il rapinatore di banche, Placido dice che “per dare un tocco d’italianità a un film tutto francese, ho voluto le partecipazioni di Luca Argentero, uno dei componenti della banda, e di mia figlia Violante nei panni della sua ragazza”.

L’artista pugliese è anche impegnato nell’avventura produttiva di Itaker, film diretto da Toni Trupia e girato in parte in Trentino Alto Adige con il sostegno della locale film commission. “E’ la storia ambientata negli anni ’60 di un ragazzo di questa regione che va alla ricerca del padre emigrato in Germania. Gireremo anche nella Romania del nord dove ci sono alcune città costruite da tedeschi. C’è anche una piccola parte per me, sono un magliaro, cioè uno di quegli italiani che facevano i ‘bidoni’ con le stoffe”.