“Perché ho scelto Scamarcio? Credo nel suo talento, è perfetto per il ruolo”. Così Michele Placido parla al ‘Corriere della sera’ del suo Caravaggio, che si anticipa scandaloso “più che per l’omosessualità per il misticismo”. E “non farà piacere alla Chiesa romana, che ha negato le chiese per le riprese. Siamo andati a Napoli dove ci hanno accolto benissimo. Il Vaticano non fa una bella figura per come tratta Bruno, per la morte di Caravaggio, che per noi fu ucciso”.
Ancora su Scamarcio: “Molti mi dicono ‘ma perché lo hai preso? È litigioso e trasgressivo. Caravaggio è l’emblema di noi artisti: ci vogliono come esempi di purezza e virtù, perché? Nella poetica dell’uomo c’entra il peccato. La parte buia dell’uomo ci affascina, in noi ci sono anche quei semi lì”.
E lo scontro sul set tra Scamarcio e il figlio del regista, Brenno? “Il primo a litigare con Scamarcio sono stato io – dice Placido – Al terzo giorno di set mancava il risultato che volevo e mi è venuto spontaneo aggredirlo. Ma il giorno dopo, al primo ciak, ho visto Riccardo con la luce di Caravaggio negli occhi e l’ho abbracciato”. E Brenno? “Nella scena in cui Caravaggio uccide Ranuccio Brenno ha spinto Riccardo in un modo che lui ha trovato eccessivo. Quando litighi davanti a 150 persone i toni si alzano. Al ciak avevano l’odio giusto. Riccardo ha ammazzato mio figlio, poi si sono abbracciati. La vera lotta l’abbiamo fatta con il Covid, usciti indenni da un set con migliaia di comparse”.
Sul set c’erano Isabelle Huppert e sua figlia Lolita Chammah. “L’ho incontrata a casa di Isabella a Parigi. È venuta a Roma per un provino. Pur essendo francese è la più caravaggesca di tutti”.
Il film uscirà in sala? “Sì. Il sogno è la Mostra di Venezia, qualche volta mi hanno trattato male, ma sono orgoglioso del film”. Come ha vissuto gli ultimi mesi? “Con sofferenza. Ma ho paura anche del ritorno degli antichi vizi. Ho scoperto la bellezza di camminare in una città senza turismo di massa e pullman parcheggiati in centro. Il Natale lo passerò in famiglia, ci godremo di più Roma”.
Placido ha girato anche il film Europe C-19 con quattro registi europei. “Speriamo di andare alla Berlinale. Racconto il lockdown vissuto dall’Italia e da me. Qualcuno che si rifugia nella sua memoria teatrale compara i testi di Pirandello a ciò che stiamo soffrendo. Ci sono sempre punti comuni nell’arte sulle sofferenze dell’individuo”.
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