TORINO. In attesa di vedere La scelta, tratto da una commedia di Luigi Pirandello, di cui è regista e interprete, Michele Placido, in questi giorni di scena con “Re Lear” nel capoluogo piemontese, ha diretto nel frattempo Prima di andar via (presentato in Festa mobile). E’ la trasposizione cinematografica di una pièce teatrale sul suicidio, messa in scena al Teatro Argot di Roma da Francesco Frangipane e che, dopo tre stagioni a Roma, farà tappa a gennaio al Teatro dell’Elfo di Milano,Madre, padre e i tre figli adulti, Elena, Marta e Francesco – gli attori Michela Martini,Giorgio Colangeli, Vanessa Scalera, Aurora Peres e Filippo Gili – sono seduti per cena intorno a un tavolo. Per una volta insieme, anche se ognuno ha ormai la sua vita. Chiacchierano a ruota libera di vacanze, università, lavoro e progetti, bisticciando talvolta e provocando dinamiche personali che conoscono a memoria.
Una famiglia unita su cui incombe, senza che se ne accorgano, il silenzio del fratello, il quale improvvisamente annuncia il suo suicidio: “Domattina non sarò più vivo”. Francesco, dopo la morte improvvisa della moglie, non ce la fa più, non riesce a “stare meglio e a imparare a digerire il vivere”. Nel corso della notte i genitori e le sorelle tentano, tra scontri e confronti, di distoglierlo dal proposito.
“Mia moglie mi ha trascinato a vedere questo spettacolo in un teatro di Trastevere che sta al piano terra di un palazzo normale. Tant’è che sembrava di entrare in un appartamento privato data la scenografia della pièce: un interno familiare, una sala da pranzo – racconta Placido – Mi ha subito interessato il difficile tema affrontatoFrancesca Alunno e così ho realizzato un film fatto in casa, l’unico modo giusto per portare questo testo così intenso sul grande schermo”.
La produttrice del film Federica Vincenti, compagna di Placido, ricorda che la GoldenArt Production è intervenuta dopo che la Rai aveva bocciato il progetto e dopo che un produttore aveva mostrato interesse a condizione che gli interpreti fossero volti conosciuti al grande pubblico.
“Mi piace lavorare con gli attori e ho voluto dimostrare con questo film quanti talenti attoriali, sconosciuti ai più, ci siano in Italia. Spesso alle prese con storie che rimandano al grande cinema americano, francese. Gli sceneggiatori dovrebbero frequentare più spesso il teatro, ne ricaverebbero materia viva”, aggiunge Placido.
Filippo Gili, che è anche tra gli interpreti nel ruolo di Francesco, ha rielaborato il testo, da lui scritto una decina di anni fa, ricavandone un dramma da camera: identico il soggetto ma con nuovi dialoghi e scene aggiunte. “Il tema centrale non sono il suicidio e le ragioni che lo accompagnano, ma le reazioni di coloro, in particolare i familiari, che lo vivono e lo subiscono – spiega l’autore – Francesco è determinato nella sua scelta che sconvolge e scardina i rapporti familiari”.
Questo addio tra i vivi richiama a Placido “quei momenti difficili della vita che talvolta attraversiamo, soprattutto quando c’è di mezzo una storia d’amore che ci fa accettare e giustificare il suicidio.In fondo è anche una storia romantica, molte persone muoiono per amore, non per disperazione”.
Il regista teatrale Francesco Frangipane è soddisfatto del risultato finale perché c’era il rischio di perdere sul grande schermo il transfert emotivo con il pubblico ottenuto a teatro, ma grazie alla scelta di Placido di mantenere i tempi dilatati e lunghi questo testo teatrale è diventato un evento cinematografico.
L'incasso complessivo del Torino Film Festival è di 259mila euro, trend positivo tenuto conto della diminuzione degli schermi passati da 11 a 9
"Solo in questa città possono capitare cose come questa, peraltro a spese dei contribuenti. Davvero penoso", scrive su Facebook il senatore Pd Stefano Esposito
"Non so ancora quale ruolo avrà. Ho incontrato Iggy Pop a New York, lui per me è un mito e viceversa. Così mi ha chiesto di avere una parte nel film. Ha una faccia rude e forte, un fisico strano ed è una persona colta, che conosce bene il cinema e la musica. Il film, una coproduzione canadese, americana e tedesca, s’avvale anche del crowdfunding che finirà l’8 gennaio, un modo di avvicinare il mio pubblico", dice il regista che al TFF ha presentato la versione restaurata di Profondo rosso
Triangle, distribuito da Istituto Luce Cinecittà, vince al TFF il Premio Miglior film sul mondo del lavoro “per la sua capacità di intrecciare in maniera non rituale, storie che si legano in un filo che danno continuità alla memoria del tempo". Miglior Film di Torino 32 è Mange tes morts di Jean-Charles Hue; 2 Menzioni speciali, una della giuria e una ai personaggi intervistati, vanno a N-Capace di Eleonora Danco; Miglior Film per Italiana.doc è Rada di Alessandro Abba Legnazzi