L’estate è ormai avviata e i distributori lanciano gli ultimi colpi prima delle vacanze, puntando spesso su divertissement leggeri e scanzonati adatti a una visione in famiglia, magari marittima, a intervallare una passeggiata in spiaggia e una gita in barca. Dopo l’uscita di Terminator: Genisys la scorsa settimana – per la verità meno visto e apprezzato di quanto ci si aspettasse – due commedie fantasy attendono il pubblico desideroso di risate e buoni sentimenti, come da tradizione hollywoodiana anni ’80.
Per il primo, Pixels, si potrebbe prendere come punto di riferimento il classico Ghostbusters, sostituendo ai colorati, multiformi e caratteristici ectoplasmi i personaggi dei videogiochi degli anni ’80. Nel film del maestro Chris Columbus, interpretato – tra gli altri – dal comico Adam Sandler e da Peter Dinklage, star de Il trono di spade, si immagina che nel 1982 la NASA invii nello spazio una capsula del tempo contenente immagini e filmati della cultura terrestre nella speranza di contattare forme di vita aliene intelligenti. Tuttavia, gli extraterrestri interpretano in modo sbagliato dei frammenti di vari videogiochi per l’arcade classici contenuti nella capsula, considerandoli una dichiarazione di guerra. Gli alieni decidono di assalire la Terra inviando delle armi di distruzione di massa giganti modellate sui personaggi dei videogiochi, incluso Pac-Man, Donkey Kong, Centipede, Galaga e altri. Il presidente degli Stati Uniti d’America chiama in aiuto Sam Brenner, un suo amico di infanzia ed ex-campione di videogiochi arcade, che forma una squadra di retrogamer suoi amici per combattere gli alieni. Il film, presentato in anteprima a Giffoni, è distribuito in 360 copie da Warner Bros. Entertainment Italia a partire dal 29 luglio. “Mi è piaciuta molto l’idea della commedia mista all’azione, scorgendo l’opportunità di realizzare quel che fin dai tempi di Harry Potter non ho potuto: poter spingere la commedia, per quanto possibile, ma anche di creare un film intriso d’azione ed avventura – ha spiegato il regista – Questo sarà un film nuovo per l’estate, che porterà gli spettatori indietro negli anni ’80 in modo nostalgico ed evocativo”.
Ant-Man invece, anch’esso presentato in pompa magna a Giffoni e in uscita il 12 agosto, è il nuovo film Marvel Studios che affianca i colossi dedicati agli Avengers, e si ispira alle avventure di un super-eroe forse meno conosciuto ma non per questo meno affascinante, col potere di rimpicciolirsi fino alle dimensioni di una formica (e oltre) e comunicare con gli insetti per farsi aiutare da loro. Il film ha una storia travagliata: è stato parzialmente scritto infatti da Edgar Wright (L’alba dei morti dementi, Hot Fuzz, Scott Pilgrim tra gli altri) che avrebbe dovuto dirigerlo ma ha abbandonato a metà lavorazione per divergenze creative con la produzione. Il suo posto è stato preso da Peyton Reed che punta molto al pubblico giovane, con molte scene comiche per lo più impostate su gag legate al potere del protagonista. Ciò che è piccolo diventa minaccioso quando si è piccoli – un topo, un trenino, la scarpa di un ballerino – ma poi quando si torna grandi appare inoffensivo. Come in Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi o Salto nel buio.
Nei fumetti il ruolo di Ant-Man è coperto da diversi personaggi. L’originale si chiama Hank Pym, è un violento e picchia sua moglie, la super-eroina nota come Wasp. Non esattamente un “eroe modello”, insomma. Nel film questo non avviene e il ruolo è coperto da Michael Douglas, che si limita a dare al personaggio un carattere irascibile. Ma il protagonista assoluto è Scott Lang (Paul Rudd), secondo Ant-Man dei comics, qui reso come un abile criminale dal cuore tenero, con una figlia da riconquistare, che grazie agli insegnamenti del suo predecessore imparerà a diventare un eroe. Nel cast anche Evangeline Lilly, Corey Stoll, Bobby Cannavale, Michael Peña e un paio di cameo “a sorpresa” proprio da Avengers.
Per entrambi i film, il consiglio è di fermarsi ad aspettare dopo i titoli di coda. Ci sono delle scene a sorpresa, tradizione di cui proprio Ghostbusters ha rappresentato a suo tempo uno degli esempi più memorabili e divertenti.
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