PIVIO E ALDO DE SCALZI


“El Alamein è un film di guerra ma anche un film sullo spaesamento, sulla paura e lo stupore di trovarsi in mezzo al grande nulla, tra la vita e la morte. La pellicola e i suoi personaggi vivono anche grazie alle musiche di Pivio e Aldo De Scalzi”.
Così Enzo Monteleone ringrazia il fortunato tandem di compositori che, dopo un intenso anno di lavoro, si godono un periodo di meritato riposo.
Insieme dal 1990, animatori dal 1995 della band Transcendental, Pivio e Aldo, hanno alle spalle oltre 25 colonne sonore per il cinema e la tv tra cui quella di Casomai di Alessandro D’Alatri, (per cui si sono ispirati allo stile lounge del maestro Piero Piccioni).
Ma a lanciarli è stato, nel 1997, il successo di Hamam-Il bagno turco di Ferzan Ozpetek, il cui cd musicale ha venduto ben 300mila copie e vinto numerosi premi tra cui il Globo d’Oro.
Poco inclini a stare sotto i riflettori dicono: “Il rutilante mondo dello showbiz non fa per noi”. “Una cosa a cui teniamo molto” aggiungono “è scrollarci di dosso il mito della nostra presunta parentela”.

Da “Hamam” fino a “El Alamein” nelle vostre colonne sonore è evidente l’inclinazione verso le sonorità mediterranee e orientaleggianti.
Siamo entrambi di Genova, un crogiuolo di razze e culture, con forti influenze mediorientali. E’ quindi naturale che la nostra musica le abbia assorbite. Non a caso, molte delle nostre colonne sonore contengono brani cantati in genovese.

Lavorate sia per il cinema che per la tv. Come cambia il lavoro nel passaggio dall’uno all’altro medium?
Il modo di porci di fronte all’immagine non cambia. Cambiano piuttosto le esigenze del regista e soprattutto della postproduzione. Quando componiamo per il cinema coltiviamo un rapporto quasi quotidiano con il regista e altre figure della troupe. Nelle fiction e nelle inchieste giornalistiche la relazione è più sfilacciata. Lavoriamo soprattutto sui temi mentre gli aspetti più tecnici vengono delegati ad altri.

“El Alamein” è stato particolarmente impegnativo…
Sì, è stato un enorme impegno psicofisico durato ben 5 mesi contro i 2 impiegati di solito. Siamo entrati nel film da subito, cosa che non accade di frequente. Prima del ciak abbiamo discusso a lungo con Monteleone sull’ambientazione, le atmosfere e la timbrica. Non siamo mai stati sul set, ma ogni settimana arrivava il materiale girato sulla cui base eseguivamo ritocchi continui alle composizioni. Questo feedback costante ci ha permesso di arrivare alla fine senza sorprese.

Si dice che quello delle colonne sonore sia un mercato di nicchia. Eppure le vostre colonne sonore escono quasi sempre in cd.
E’ solo un alibi dire che le colonne sonore non vendono perché il loro mercato è povero. Lo dimostrano le 300mila copie del nostro Hamam-Il bagno turco. Il problema è che il mercato discografico italiano fa acqua da tutte le parti e le etichette sbagliano la politica dei prezzi. I costi delle colonne sonore sono compresi in quelli delle produzioni cinematografiche, dunque potrebbero essere vendute a prezzi più ragionevoli.

Che cosa pensate del passaggio di Battiato dietro la macchina da presa?
Lo vediamo di buon occhio. Lui, come Ligabue, è abituato a raccontare storie nelle sue canzoni e i film non sono altro che grandi storie. Noi stessi non escludiamo di realizzare un film. C’è un’operazione in corso ma non riveliamo di più per scaramanzia.

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11 Dicembre 2002

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