Venerdì 16 e sabato 17 novembre si terrà al Maschio Angioino di Napoli la IX edizione di “CortiSonanti – festival internazionale di cortometraggi”. La rassegna, diretta da Mauro Manganiello e Nicola Castlado, sarà condotta dall’attore e regista Ciro Buono e presenterà 33 opere selezionate tra le oltre 1.300 provenienti da 70 nazioni. Testimonial di questa edizione è l’attrice Pina Turco che ritirerà il Premio miglior attrice fuori concorso per il film Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis.
Oltre alle proiezioni dei corti in gara si terranno anche laboratori cinematografici e seminari organizzati dalla Polisnea Film Studios: “Video Editing” a cura di Roberto Lattanzi, “La luce nel cinema” a cura di Luca Esposito, con la partecipazione di Francesco Tondi e Cesare Accetta, “Arte e movimento. La scienza applicata alla creatività” a cura di Francesco Guarino e Armando Vinci, “Dalla scrittura al film” a cura di Franco Cutolo, “Passione sonora: dalla musica popolare alla canzone napoletana” a cura dell’associazione culturale Napulitanata e “Teoria e analisi del cinema” a cura di Vincenzo Esposito e Fabrizio Bartolini.
La giuria tecnica di Cortisonanti 2018, presieduta da Rosita Marchese, è composta da Albachiara Caccavale, Costanza Boccardi, Pino Imperatore, Giuseppe Colella, Ignazio Senatore, Claudia Migliore, Carlo Morelli, Umberto Di Micco, Rita Gramaglia, Antonio Parrella, Pietro Pizzimento, Donatella Petrone, Arturo Sepe, Salvatore Chietti, Martina Ferrara e Agnese Servodidio.
Il cortometraggio di Rocco Anelli sarà proiettato a Roma con una proiezione evento il 29 novembre ore 19.00 presso il Cinema Azzurro Scipioni. Online il trailer ufficiale
Presentata a Venezia 80 e Premio Speciale ai Nastri d’Argento 2024, l'opera del regista crotonese, scritta dal fratello Severino e con la fotografia di Daniele Ciprì, è un toccante e poetico inno alla pace
Il 18 novembre alle ore 19:00 presso il Cinema Caravaggio di Roma si terrà l'anteprima del cortometraggio diretto da Jacopo Marchini e prodotto da Movi Production
Il progetto di Lucilla Colonna si ispira liberamente al film La città delle donne di Federico Fellini, un'opera grottesca del 1980 che esplora l'incomunicabilità tra uomini e donne, rappresentata simbolicamente da un treno inghiottito da un tunnel oscuro