CANNES – Parte con un pensiero affettuoso a Franco Scaglia, “che ha avuto la lungimiranza di aprire al documentario dieci anni fa”, il presidente di Rai Cinema Nicola Claudio, che a Cannes, all’Italian Pavilion, ha presentato insieme al responsabile dell’area Gabriele Genuino e all’ad Paolo Del Brocco (in collegamento da Roma a causa del covid) i nuovi progetti della società che da dieci anni investe con convinzione e attenzione nel cinema del reale anche vincendo premi prestigiosi e sostenendo autori importanti.
Come Pietro Marcello, presente all’incontro per parlare del suo L’ultimo fronte immersione nella carneficina di Stalingrado e anche nella disfatta dell’esercito italiano nella Seconda guerra mondiale sulla scorta degli scritti di Nuto Revelli e delle lettere dei soldati tedeschi: “Proprio in Russia – ha spiegato Marcello, applaudito a Cannes con Le vele scarlatte – è nato l’antifascismo e Calamandrei invitava a studiare quella pagina di storia per capire la Resistenza”. Marcello tornerà dunque alla sua passione per gli archivi: “Sono molti anni, più di venti, che lavoro a questo progetto, ho fatto ricerca in Russia e in altri paesi, ho cercato archivi militari spesso in parte distrutti, e voglio tornare sia in Russia che in Ucraina, anche se la situazione attuale rende molto difficile questo lavoro. Mi baserò sulle lettere dei militari della Wehrmacht da Stalingrado, i frammenti di queste lettere vanno a comporre un mosaico di tessere sonore e visive costruite attraverso la ricerca di immagini d’archivio tedesche, sovietiche, ungheresi, italiane, rumene. Immagini di sconfitte e di ritirate, non di vittorie”. L’idea è quella di riportare a galla ”l’iconografia di un mondo di vinti”, dall’orrore di Stalingrado, città che fu teatro della più lunga e sanguinosa battaglia del secondo conflitto, uno scontro che durò dall’estate del 1942 all’inverno del 1943. Rai Cinema coprodurrà insieme alla Avventurosa Film e a Match Factory, L’ultimo fronte.
Negli ultimi dieci anni sono stati 475 i film prodotti, coprodotti e sostenuti a fronte di un investimento complessivo di 33 milioni di euro con 360 registi, 236 società di produzione coinvolte, 136 film ospitati dai più prestigiosi festival internazionali (con affermazioni storiche come quelle di Gianfranco Rosi a Venezia, con Sacro Gra, e a Berlino con Fuocoammare), oltre 500 passaggi sulle reti generaliste, spiegano i vertici della società. ”Tre elementi caratterizzano il nostro percorso, quello dell’inclusione, quello della rilevanza e quello della sostenibilità”, afferma Claudio, che spiega: ”Non ci sono preclusioni di nessuna natura, è un’attività coerente con la missione del servizio pubblico, basata su una sostenibilità economica e progettuale oltre che nel supporto all’intero comparto dell’audiovisivo”.
Paolo Del Brocco ricorda anche che ”autori che non avevano mai lavorato in Italia, come Gianfranco Rosi, o non avevano mai ricevuto la dovuta attenzione produttiva nel nostro paese come Roberto Minervini, hanno potuto sentirsi finalmente a casa. E altri come Pietro Marcello hanno potuto confermare il proprio talento a livello nazionale e internazionale, anche passando al cinema di finzione e contaminando il rapporto tra finzione e documentario, insieme a molti altri”.
Genuino presenta dieci progetti sui 30 in lavorazione: oltre a quello di Marcello, il nuovo lavoro di Gianfranco Rosi, In viaggio, ancora top secret, poi I dannati di Roberto Minervini, La bella stagione di Marco Ponti, Il viaggio degli eroi di Manlio Castagna, In-Visibile di Adele Tucci, Bestiari, erbari e stupidari di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, Portrait of the Queen di Fabrizio Ferri, The Emperor di Ruth Beckerman, I fratelli Segreto di Federico Ferrone e Michele Manzolini.
Una vicenda di torture e spionaggio nel thriller del regista svedese di origine egiziana Tarik Saleh. Vincitore del premio alla miglior sceneggiatura al Festival di Cannes e nelle sale italiane dal 6 aprile 2023 con il titolo La Cospirazione del Cairo
L’incontro con la stampa italiana di Charlotte Vandermeersch e Felix Van Groeningen, Prix du Jury a Cannes 2022: i produttori “Gianani e Gangarossa ci hanno teso una mano per il futuro” e “lavorando a questo film abbiamo conosciuto il cinema italiano contemporaneo: Favolacce, Alice Rohrwacher e il cinema di Carpignano”.
La parola alla giuria del 75°. Il presidente Vincent Lindon ha voluto esprimere la gratitudine “per avere cambiato la vita di alcune persone”, mentre l’attrice italiana Jasmine Trinca dichiara "ci salutiamo con il cuore pieno"
Il ministro della Cultura celebra il premio al film Le otto montagne, con Alessandro Borghi e Luca Marinelli, Prix du Jury, ex aequo con la co-produzione italo-polacca Eo di Jerzy Skolimovski