Piero Crispino

I tre corti diretti da Daniele Ciprì & Franco Maresco, Davide Ferrario e Gianluigi Toccafondo, selezionati dal Forum di Berlino, compongono una rosa di testimonianze che Tele+ ha pensato, e quindi realizzato, in occasione del venticinquennale della morte di Pier Paolo Pasolini.
A parlarcene è Piero Crispino, responsabile cinema e fiction per Tele+, che ha messo a punto il progetto, pensando proprio alla generazione più giovane dei cineasti italiani. “Ero curioso di misurare, attraverso la loro creatività, l’eredità lasciata da un grande maestro della cultura italiana come Pasolini.”

E’ la prima volta che questo progetto supera i confini nazionali?
Sì. L’abbiamo presentato a Torino ed è stato un successo. Quindi è andato in onda su Tele+ a novembre, verrà replicato a gennaio. Poco prima dell’evento berlinese.

Cosa si attende da una platea internazionale?
Rimettersi a un Festival come quello di Berlino, di fatto una tra le manifestazioni cinematografiche più importanti del mondo, è fondamentale per un prodotto italiano concepito in modo vario e composito, ma capace di parlare un linguaggio universale.
Acquista anche maggiore significato a 25 anni dalla morte di Pasolini, un autore molto apprezzato all’estero. Mi piace credere che un omaggio a Pier Paolo Pasolini sia capace di esaltare all’estero le forze produttive della cinematografia italiana.

Aggiungendo valore di mercato
Perché no? E’ bello espostare così la cultura italiana nel mondo. Anche in termini di mercato. I media internazionali vengono a conoscenza, in questo modo, della forte ripresa italiana nel know how dei documentari. Un settore che, venuta meno la vocazione dei registi, è stato un po’ trascurato ed è invece in netta ripresa.

Cosa prevede dopo Berlino?
Dopo Berlino, vedremo. Potremo tirare di nuovo le somme. E magari pensare di riproporre i corti a una nuova circuitazione. Anche nazionale.