‘Per Elisa’, le mille facce del male nella prima fiction sul caso Claps

A trent’anni dalla scomparsa, la Rai manda in onda dal 24 ottobre Per Elisa – Il caso Claps, la prima fiction dedicata a uno dei fatti di cronaca nera più controversi del nostro Paese. Protagonisti sono Gianmarco Saurino e Rosa Diletta Rossi


12 settembre 1993. Potenza. La sedicenne Elisa Claps entra nella chiesa della Santissima Trinità. Ciò che resta di lei uscirà da lì solo 17 anni dopo. A trent’anni da quella scomparsa, la Rai mette in scena Per Elisa – Il caso Claps, la prima fiction dedicata a uno dei fatti di cronaca nera più controversi del nostro Paese, uno dei pochi di cui la verità è stata definitivamente portata alla luce. Il merito di ciò è quasi interamente della famiglia Claps, i cui membri sono i veri protagonisti di questa fiction in onda in tre parti da 100 minuti, dal 24 ottobre al 7 novembre 2023.

Su tutti, al centro della narrazione troviamo il fratello maggiore di Elisa, Gildo Claps,  insieme alla futura moglie Irene Nardiello  (interpretata da Rosa Diletta Rossi). “Ho visto la fiction fino all’ultima puntata – dichiara lo stesso Gildo Claps, che ha preso parte attivamente a tutte le fasi di produzione della serie – è stato sconvolgente rivivere quegli anni così difficili. È stato diverso rispetto ai tanti docufilm e alle interviste, perché una fiction cambia la prospettiva. Emotivamente ha avuto un impatto fortissimo e posso dire che tutti i miei timori riguardo alla possibilità di banalizzazione sono stati fugati. Non è stato facile vederla però credo che questa sia la fiction più aderente alla realtà che abbia mai visto”.

A interpretare Gildo, troviamo Gianmarco Saurino, chiamato a reggere su di sé il complesso peso di interpretare “uno degli esempi di essere umani più virtuoso che abbia mai conosciuto”. “È sicuramente il ruolo più difficile che abbia mai fatto – afferma l’attore – il più pesante e faticoso. Questa storia racconta le mille facce del male. Come qualcuno ha detto, questo è come se fosse un quadro nel quale abbiamo a fuoco il male rappresentato da Danilo Restivo, ma dietro di lui ci sono tante persone sfocate che purtroppo lo resteranno per sempre. Il male fa tanto appeal, siamo bombardati di storie di male, ma in realtà anche il bene ha mille facce. Noi non raccontiamo una storia di santi, ma una famiglia della provincia italiana, con tutta la loro fragilità e la loro stupenda normalità”.

Raramente – almeno in un prodotto italiano – si è vista una rappresentazione del malvagio così efficace. Non solo tramite il personaggio del morboso assassino Danilo Restivo, interpretato egregiamente da Giulio Della Monica, ma anche tramite il racconto di tutta la sua famiglia, che – come dice lo stesso Gildo Claps – “a distanza di 30 anni ha mantenuto in maniera ferma il muro che ha alzato fin dal primo momento della scomparsa di Elisa”. Ciò che impressiona di più di questa storia, infatti, non è il conclamato disturbo di Danilo – sfociato nel male più assoluto, ma la ferrea scelta dei suoi familiari e di molte persone a loro vicine di nascondere i suoi efferati crimini. Un velo di omertà terrificante che ha reso inermi i membri della famiglia Claps fino al ritrovamento del cadavere di Elisa, avvenuto nel 2010, a pochi metri di distanza dal luogo in cui era stata vista viva per l’ultima volta.

Seppure la storia sia tragicamente nota a tutti noi, Per Elisa rappresenta un avvincente e doloroso spaccato di un’Italia di provincia con tutte le sue infinite contraddizioni, un luogo in cui ottenere giustizia – soprattutto se a discapito di famiglie e istituzioni autorevoli – è un’impresa che richiede dedizione e tanta forza d’animo. “Non è solo una storia di cronaca nera – dichiara il regista Marco Pontecorvo – rappresenta la voglia di giustizia che la famiglia Claps è riuscita ad ottenere. Rappresenta una speranza per tutti noi. La storia parte come un dramma ma in realtà ci spinge a fare un passo in avanti”.

Una speranza che passa soprattutto dal personaggio della madre di Elisa, Filomena Claps – interpretata da Anna Ferruzzo, “un gigante” che ha retto sulle sue spalle, per quanto minute, il peso del dolore di tutta la sua famiglia. “Non posso non ricordare il giorno del funerale di Elisa – conclude Gildo Claps – in cui Maria Golinucci, mamma di Cristina, scomparsa appena un anno prima di Elisa, ha abbracciato mamma e le ha detto: Filomena tu sei fortunata. Sentire dire a una madre che è fortunata, davanti alla tomba della figlia, ci dà il senso di cosa significa vivere la scomparsa di un proprio familiare”.

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13 Ottobre 2023

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