Il Centro nazionale di cinema, cioè la proposta di legge Colasio-Franco, era stato il cavallo di battaglia del Partito democratico nella scorsa legislatura, per ora non è più in cima all’agenda delle proposte per il cinema e l’audiovisivo che il Pd, nella persona del relatore Matteo Orfini, ha illustrato nel convegno promosso alla Sala Fellini di Cinecittà Studios. E se nel frattempo non lo è tra le priorità dell’attuale governo, per il Pd comunque il progetto di questa governance mostra i segni del tempo.
Diverse ora le proposte messe in campo: integrazione tra cinema e audiovisivo, sostegno alla produzione e distribuzione indipendente, risorse per la sperimentazione e per le opere prime e seconde, radicale riforma del Fus, al posto della tanto discussa tassa di scopo vincoli d’investimento per tutti i soggetti e le piattaforme del settore accanto agli incentivi fiscali (tax credit e tax shelter) come forme stabili dell’intervento indiretto dello Stato, infine valorizzazione dei circuiti di qualità.
E poi rilancio del Centro sperimentale e di Cinecittà Luce, “una struttura che ha bisogno di riconquistare un ruolo, la cui missione va ripensata”, ma con risorse adeguate.
E l’AD Luciano Sovena, nel ringraziare il sostegno dato dal Pd nei giorni scorsi al suo appello sulle sorti di Cinecittà Luce, sottolinea quanto la società sia di fatto un Centro o Agenzia del cinema in fieri.
Valida è invece per il Pd l’idea di istituire un ente pubblico regionale che nel Lazio, superando la frammentarietà dell’azione pubblica passata, gestisca risorse finanziarie, programmi interventi e realizzi servizi. Idea che pare in sintonia con l’analoga proposta di legge regionale che la giunta Polverini intende approvare entro l’estate.
Non sembra invece esserci nel Pd un unico punto di vista sul piano di rilancio che la dirigenza di Cinecittà Studios ha avanzato negli scorsi mesi e che prevede la costruzione di strutture alberghiere e di servizio nell’area di via Tuscolana. Nella relazione di Orfini si parla genericamente di rilancio del polo industriale di Cinecittà – “dobbiamo ragionare insieme su cosa manca, cosa impedisce oggi a questa realtà di essere un polo d’eccellenza europeo” – ma i dubbi sui progetti di edificazione vengono da Vincenzo Vita, oltre che dal presidente del X Municipio Sandro Medici decisamente contrario a un progetto urbanistico che per di più non vede coinvolto il governo della circoscrizione.
Il dg Lamberto Mancini risponde che da sette mesi Cinecittà Studios è sotto attacco mediatico con l’accusa falsa di cementificare l’area, mentre si tratta di un necessario piano di rilancio per competere con la concorrenza.
Paolo Del Brocco, AD di Rai Cinema, ripropone il prelievo di scopo per tutti gli operatori della filiera, escluse le reti televisive come Rai e Mediaset che già lo fanno, e ricorda come risorse per tutto l’audiovisivo potrebbero venire dal recupero del canone evaso, circa 450 milioni.
L’AD di Medusa Giampaolo Letta torna su alcune proposte già avanzate una settimana fa nel convegno sul cinema promosso a Roma dal PdL al Residence Ripetta: rimodulazione delle percentuali pubbliche sugli incassi, inserendo per i film un tetto di introito di circa 10 milioni, con l’obbligo per i produttori di reinvestire tali contributi in opere prime e seconde; investimento in ricerca e sviluppo a fondo perduto; presenza di un tutor per registi esordienti che godano del sostegno pubblico e infine lotta alla pirateria sul modello francese.
Tra gli altri interventi quelli di Marcello Foti, dg della Scuola nazionale di cinema, della regista Paola Randi, del giornalista Santo Della Volpe.
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