E’ clima da larghe intese con la commedia di Marco Ponti Passione sinistra, in sala dal 18 aprile con 01 in 250 copie. Tratto dal romanzo omonimo di Chiara Gamberale (Bompiani) è infatti la storia di un incontro che fa scintille, prima politiche e poi sentimentali. Quello tra Nina (Valentina Lodovini), fervente attivista no Tav, idealista e radical chic, blogger e ghost writer del giovane candidato sindaco di Roma, e Giulio (Alessandro Preziosi), erede di una famiglia di industriali, elegante quanto arrogante, galante quanto maschilista. Gli estremi si toccano e i due, benché rispettivamente fidanzati, lei con lo scrittore ambizioso e donnaiolo Bernardo (Vinicio Marchioni), lui con la biondissima e svampita Simonetta, che sbaglia i congiuntivi e non esce di casa senza tailleur griffato (Eva Riccobono), finiranno a letto insieme… e anche oltre.
Prodotto da Donatella Botti con Rai Cinema, il film che riporta Ponti alla regia a quasi dieci anni da A/R andata + ritorno, vuole celebrare una nuova Italia che va oltre le contrapposizioni frontali ironizzando sugli uni e sugli altri. Spiega il regista: “Quando Donatella Botti mi ha proposto di lavorare sul libro, ho subito pensato che la dualità destra/sinistra fosse sorpassata e poco interessante. Il nostro paese non è più legato a quelle due tifoserie – anzi, speriamo che non diventino tre – e dunque si può guardare al futuro, con un’alleanza che può essere la salvezza dell’Italia. Guardiamo oltre gli ultimi vent’anni, oltre lo scontro, ma lo facciamo con un tono da commedia romantica. La collisione tra passione politica e passione amorosa diventa il propellente per generare qualcosa che – si spera – possa essere un’Italia nuova, meno bloccata, meno prigioniera dei luoghi comuni e dell’incapacità di agire”.
Non mancano insomma i riferimenti all’attualità, a partire da Matteo Renzi evocato a tratti dal rampante aspirante primo cittadino della Capitale. Ma Ponti scansa il paragone con il sindaco di Firenze: “Renzi non c’entra nulla, ho preso spunto dal re dei lemuri di Madagascar, perché rappresenta il potere nella sua totale stupidità, mentre ho scelto Marco Travaglio come guru e modello di Nina perché penso che lei abbia bisogno di qualcuno che ha un’opinione su tutto, ma la cosa buffa è che, quando lo incontra per caso fermo al semaforo e gli chiede un parere, lui non sa cosa dire e poi il semaforo diventa subito verde”.
Confessa Alessandro Preziosi di essersi ispirato a Lapo Elkann per il personaggio di Giulio, per lo stile stravagante e l’attenzione ai dettagli, compresa la fodera delle giacche. Per Valentina Lodovini “questa è una commedia romantica sui luoghi comuni di destra e sinistra, ma anche un film su un cambiamento che va oltre la rigidità iniziale. Nina è come una Alice nel paese delle meraviglie che poi trova se stessa”. Per Chiara Gamberale “nel libro c’è un viaggio in un mondo che crediamo di rifiutare, ma siamo attratti da quello che ci respinge. Ci voleva un regista spregiudicato per ridicolizzare, oltre alla destra, anche le incoerenze della sinistra”.
Musiche di Gigi Meroni con una celebre canzone di Giorgio Gaber (Destra-sinistra) rivisitata dal vincitore di Sanremo Marco Mengoni. Nel cast anche Geppi Cucciari nel ruolo dell’amica di Nina, l’unica che sa (e dice) quello che vuole.
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