Esce con 20 copie, il 3 aprile, Nottetempo, opera prima di Francesco Prisco, più volte candidato ai Nastri d’argento con i suoi cortometraggi. Il film – dramma con venature noir – ha ricevuto il sostegno dal Fondo per le produzioni cinematografiche e televisive della BLS – Film Fund & Commission dell’Alto Adige. La produzione – Elsinore Film, Nuvola Film e Run Comunicazione – ha girato sul territorio altoatesino per 12 giorni durante il periodo autunnale, coinvolgendo nel cast tecnico molti professionisti locali.
Tra gli attori Nina Torresi, Gianfelice Imparato, Esther Elisha, Antonio Milo e soprattutto Giorgio Pasotti, nell’inedito ruolo di un personaggio ‘negativo’, quasi un cattivo, che abbandona moglie e figlio e poi pretende di riconquistarli dopo nove anni senza voler pagare le conseguenze della sua fuga. A risvegliare in lui questo desiderio di famiglia un terribile incidente, in cui è coinvolto in quanto poliziotto addetto alla sorveglianza della autostrade. A salvarsi, solo una ragazza che sembra essersi innamorata di lui. Le loro strade si incroceranno presto con quella di un comico sul viale del tramonto. “Un ruolo da ‘cattivo’ per me è una liberazione – afferma Pasotti – non lo offrono spesso a uno con la mia faccia.
Avevo fatto un personaggio crudele anche in Volevo solo dormirle addosso, ma stavolta possiamo parlare di un vero villain. Ho sempre cercato di allontanarmi da me stesso, è quello il lavoro dell’attore anche se molti miei colleghi oggi si appoggiano un po’ sul loro personaggio di maggior successo. Addirittura ci si stupisce se uno si taglia i capelli per un ruolo, che non è poi uno sforzo così grande. In Dopo mezzanotte sono stato una specie di Buster Keaton, in Baciami ancora uno sbandato (anche se in quel caso concordo con le critiche al trucco, che rivedrei). Del resto anche Pacino aveva una faccia neutra, e Coppola l’ha trasformato nel cattivo ideale. Sono felice di aver partecipato a un’opera prima in cui si vede la mano di un autore – prosegue l’attore – e poi mi piacciono le situazioni in cui non puoi perdere tempo, devi correre, perché ti costringono a concentrarti. Feci già l’esperienza con Ecco fatto di Muccino e L’aria salata di Angelini. A Francesco auguro la stessa fortuna e spero di averlo aiutato”. Anche nel fisico l’attore appare trasformato. Muscoli definiti e tratti spigolosi: “mi era già capitato di allenarmi in passato ma ormai quelle session sono scadute, così ho dovuto rinchiudermi di nuovo in palestra, gonfiandomi come un pollo da allevamento anche se i fisici troppo pompati non mi piacciono e mi suscitano pena. In generale questo personaggio non ha nulla a che vedere con me: è ombroso, misterioso, crudele, prepotente. Nulla di lui mi appartiene e tantomeno il fisico. Però lui è un rugbista e non volevo che sembrasse finto, mi sono allenato con dei veri atleti”. Ogni noir che si rispetti ha una sua ‘femme fatale’.
Qui per trovarla dobbiamo forzare la mano ma se c’è qualcuno che può ricoprire il ruolo è la fascinosa Ester Elisha: “Per la verità Lidia è tutto tranne che una vamp. Anzi, quando il suo uomo ritorna dal passato rinuncia alla possibilità di riprendere una vita pulsante e avventurosa per proteggere il nido che si è costruita. Sono felice di questo ruolo, è originale perché è il primo a non avere a che fare direttamente con le mie origini africane”.
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