Park Kwang Su: “Dovremmo imparare dai bambini”


Succede raramente di vedere tanti ragazzini appassionarsi e commuoversi ad una storia che viene da un paese lontano e molto diverso dal nostro. Eppure oggi alla fine della proiezione di Noonbushin Narae/ Meet Mr daddy a fermare il regista Park Kwang Su per chiedergli un autografo o complimentarsi sono stati proprio gli spettatori di Alice nella città. Ambientata nella Corea del Sud la pellicola racconta la toccante storia di Jong Dae, piccolo gangster che vive in una roulotte e tira avanti tra furtarelli e truffe. E’ un uomo superficiale che vive alla giornata e si preoccupa solo di se stesso. Un giorno finisce in prigione e la sua ex compagna lo libera su cauzione a condizione che per un mese si prenda cura di Joon, una bambina malata di 7 anni che lui non sapeva essere sua figlia. Nato e cresciuto in Corea, Kwang-su ha studiato in Patria e all’ESEC di Parigi. Leader fondatore del Seoul Film Group gruppo di cineasti che si batte contro ogni forma di dittatura e si prefigge di rinnovare la settima arte in Corea, il regista è considerato il più importante cineasta del suo Paese, ed è l’unico tra i suoi colleghi a possedere una propria compagnia di produzione. Atteso per più di un anno dal pubblico coreano, Noonbushin Narae/ Meet Mr daddy ha dovuto affrontare diversi problemi di lavorazione ed è stato saccheggiato dalla rete finendo per trovare solo una tiepida accoglienza al botteghino.

Cos’è che ha rallentato le riprese del film?
Il protagonista maschile, Park Shin Yang, ha avuto un serio problema fisico che l’ha tenuto lontano dal set per 5 mesi. Questo ha rallentato tutto lo sviluppo del film che ho potuto completare solo un anno dopo. Nel frattempo pregavo solo che la piccola Seo Shin Ae non crescesse in altezza, altrimenti non avrei potuto nemmeno usare le scene che avevamo già filmato perché si sarebbe notata la differenza. Fortunatamente non è successo, ma non ho avuto il tempo di rallegrarmene. Era passato tanto tempo e più nessuno voleva distribuire il film. In pratica il pubblico lo aspettava e se n’era iniziato a parlare da talmente tanto che quando i trailer sono finiti su Youtube, Noonbushin Narae/ Meet Mr daddy era già vecchio.

Il suo è un lavoro sulla famiglia e in particolare sul cambiamento di prospettiva che una persona subisce diventando genitore. Come pensa di essere cambiato lei quando è nato suo figlio?
In nessun modo. Ho un approccio molto diverso dal genitore classico che vede il figlio solo come argilla da modellare nelle sue mani. Fin da quando mio figlio era in fasce ho sempre pensato di essere io a dover imparare da lui, e non lui a imparare da me. In Corea abbiamo un proverbio che recita ‘I bambini sono lo specchio degli adulti che li crescono’.

Cosa le ha insegnato allora la piccola protagonista del film, Seo Sin Ae?
Tantissime cose. Ha una grande naturalezza e una grossa capacità d’improvvisare. Veniva spesso a confidarsi con me, e notava delle cose del set che io pur avendoci passato tutta la giornata non avevo nemmeno notato. Mi ha colpito appena l’ho vista al provino. Erano arrivate centinaia di bambine per il ruolo ma lei nonostante i suoi 6 anni, sembrava avesse già un livello più maturo di comprensione.

Ed era così?
Assolutamente sì. Quando recitava era chiaro che la sua sfera emotiva fosse più matura di quella di Park Shin Yang che pure è un uomo adulto, ma maturità spesso non vuol dire maggiore conoscenza bensì profondità dei sentimenti.

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25 Ottobre 2007

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