Pardo alla carriera a Dante Spinotti

Il direttore della fotografia riceverà il riconoscimento da parte del Festival di Locarno il 12 agosto, in Piazza Grande, e sarà protagonista di una conversazione con il pubblico il 13 agosto


Il direttore della fotografia Dante Spinotti riceverà il Pardo alla carriera, il riconoscimento al suo percorso artistico da parte del Festival di Locarno, Nella serata di giovedì 12 agosto in Piazza Grande. Nel corso della 74esima edizione verrà presentata una selezione di opere rappresentative della sua instancabile ricerca sulla luce nel cinema e del suo sodalizio con Michael Mann: The Insider (1999) e Heat (1995). A completare l’omaggio, Spinotti sarà protagonista di una conversazione con il pubblico, il 13 agosto.

Lungo la sua carriera, Dante Spinotti ha illuminato stagioni e generi molto diversi del cinema mondiale: dall’esordio su grande schermo, dopo le prime esperienze di operatore televisivo, con  Il minestrone  (Sergio Citti, 1981), sino alla grande chiamata del cinema americano , grazie al produttore Dino De Laurentiis, che lo ha portato un importante sodalizio con il regista Michael Mann coronato da premi prestigiosi e da una candidatura agli Oscar, per  The Insider. Thriller metropolitani ( LA Confidential , Curtis Hanson, 1997, anche nominato per un Oscar), western ( The Quick and the Dead , Sam Raimi, 1995), commedie romantiche ( Frankie and Johnny , Garry Marshall, 1991), film di supereroi (X-Men: The Last Stand , Brett Ratner, 2006,  Ant-Man and the Wasp , Peyton Reed, 2018): non c’è genere a cui questo maestro non prestato il proprio imprescindibile contributo, così come sono innumerevoli le autrici e abbia gli autori che lo hanno voluto sul set, da Ermanno Olmi a Lina Wertmüller, fino a Peter Bogdanovich.

“Dante Spinotti è un maestro della luce e un’eccellenza italiana. Un vero e proprio autore della fotografia cinematografica – afferma Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival – Da Sergio Citti ad Aldo Lado, passando per Salvatore Samperi e Liliana Cavani, Spinotti è approdato a Hollywood dove lavorando con Michael Mann ha ridefinito l’estetica del noir contemporaneo e non solo, realizzando alcuni dei film statunitensi più ammirati degli ultimi decenni. Artigiano e artista, non ha mai smesso di sperimentare lavorando a cavallo fra gli Stati Uniti e l’Italia con registe e registi diversissimi come Sam Raimi ed Ermanno Olmi, Giuseppe Tornatore e Barbra Streisand. A suo agio con l’intimismo psicologico così come con il fantasy, ha impresso il suo segno inconfondibile anche ai film di supereroi. Celebrare Dante Spinotti significa rendere omaggio a un talento immenso della fotografia cinematografica – conclude Giona A. Nazzaro – a un artista che ha cambiato il modo di percepire le immagini sul grande schermo. Senza l’immenso contributo di Dante Spinotti il cinema sarebbe più povero, meno bello. Celebrare Dante Spinotti è una gioia e un privilegio.”

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