Pappi Corsicato: “Una coppia dei nostri tempi”


Impegnatissimo nei provini per scegliere gli interpreti dei ruoli minori, Pappi Corsicato è nel pieno della preparazione de Il seme della discordia, film che lo riporta dietro la macchina da presa a distanza di sette anni da Chimera, che raccontava in modo onirico una coppia in crisi che immagina di sperimentare fantasie ed esperienze extraconiugali. Il seme della discordia, prodotto da Rodeo Drive con Medusa (che lo distribuirà) e con il contributo del Ministero dei Beni Culturali (che gli ha riconosciuto l’interesse culturale), ha un budget di circa due milioni e 300mila euro ed è ispirato “molto liberamente” a un racconto di Heinrich von Kleist – un piccolo dramma ambientato alla fine dell’800 – da cui Eric Rohmer ha già tratto La marchesa von… Ma quello letterario è poco più che uno spunto, che Corsicato ha utilizzato per raccontare una vicenda moderna sotto una luce ironica.

Perché ha scelto di partire dal racconto di von Kleist di metà ‘800 per una storia ambientata nella nostra quotidianità?
Mi sembrava un’idea che avrebbe funzionato molto bene se attualizzata e ambientata nel mondo di oggi e nel nostro contesto sociale. I protagonisti sono una coppia sposata, entrambi lanciati nelle loro carriere: lui è un rappresentante di fertilizzanti, lei una commerciante che ha ereditato una boutique dalla madre e che ora vuole aprire un concept store. Un giorno nelle loro vite irrompe un piccolo dramma che li costringe a rimettersi in discussione: lei scopre di essere incinta proprio quando al marito viene diagnosticata l’infertilità. 

Il film avrà la tipica impronta grottesca e surreale del suo cinema?
Sicuramente affronto l’argomento in chiave ironica e leggera. Sarà una commedia romantica che tocca temi molto attuali: la sterilità maschile, le coppie over 30 che non si decidono mai ad avere figli e anche il dramma se scegliere o meno l’aborto, perché in questo caso, ovviamente, ci sono dei dubbi su chi sia il padre. Ma il mio sarà un approccio spiritoso, non voglio dare giudizi né trarre conclusioni, ma solo raccontare una condizione umana e focalizzarmi sui personaggi: una coppia che affronta dei problemi.

Chi ha scelto per i ruoli principali?
Il marito sarà interpretato da Alessandro Gassman, la moglie Caterina Murino, la ex Bond-Girl che per l’occasione si trasforma in “Pappi-Girl”. E poi ci saranno Valeria Fabrizi nei panni della madre di lei e Martina Stella, che sarà una delle amiche. Stiamo anche aspettando la conferma di un’altra attrice molto nota, che proprio in questi giorni è sulla cresta dell’onda. Inizieremo a girare il 7 aprile e andremo avanti per sei settimane tra Napoli e dintorni, su set naturali che, essendo napoletano, conosco molto bene. Ma la mia è una storia universale, non è legata soltanto alla città di Napoli.

Sono passati sette anni da Chimera, che cosa ha fatto nel frattempo?
Oltre a girare La voce umana, che ho presentato nel novembre scorso al Festival di Torino, ho realizzato 36 video sull’arte contemporanea. Non nego di aver avuto una certa difficoltà a trovare dei produttori che credessero nel mio progetto, e nel frattempo ho scritto anche altre sceneggiature. Tra l’altro il 31 marzo debutto al Mercadante di Napoli con “Eva Péron” di Copi, uno spettacolo in cui torno a dirigere Iaia Forte e Cristina Donadio. Quindi dovrò dividermi contemporaneamente tra cinema e scene teatrali.

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15 Febbraio 2008

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