“Padri”, novelli Blues Brothers

Varie generazioni raccontate in musica. E’ il nuovo filone che la fiction targata Rai sta per inaugurare. La prima delle tre miniserie in due puntate, destinata alla prima serata di Raiuno, in onda forse già alla fine di maggio, si intitola Padri.
E’ in lavorazione da sei settimane (ne mancano tre all’ultimo ciak) a Cinecittà, nello studio del programma musicale “Top of the Pops”. Nelle prossime due miniserie previste le vicende si incentreranno su alcuni ventenni appassionati di musica lirica e su un gruppo di anziani che, dopo aver dedicato la loro esistenza alla musica, non abbandonano questa grande passione neanche in tarda età.
“Padri è una commedia agro-dolce con una novità: la presenza costante di musiche firmate da Gianni Bella durante la narrazione, ma non è un musical per la tv”, spiega il regista Riccardo Donna, che viene dal successo di Un medico in famiglia.
Padri è una fiction piena di debutti eccellenti. Alla sua prima prova di produttrice è Claudia Mori che ha fondato la casa di produzioni “Ciao Ragazzi” (appendice del “Clan Celentano”). La consorte del “molleggiato” ha ideato questa storia e la sta realizzando con un budget di oltre 4 miliardi e mezzo. Vi recita anche la sua primogenita Rosita Celentano e al suo debutto c’è la “figlia d’arte” Romina Carrisi/Power.
I protagonisti di Padri sono cinque uomini tra i 40 e i 50 anni, dei novelli “Blues Brothers” che negli anni ’70 furoreggiavano con l’ormai disciolta rock-band “Gli indomabili”. Ad impersonarli, rivelando di saper anche cantare e suonare, Enzo Decaro, Francesco Salvi, Ugo Dighero, Paolo Sassanelli e Massimo Venturiello.
I cinque amici, che non si vedono da 20 anni, sono tutti sposati e padri, tranne Giulio (Decaro) che si è fatto prete e dirige una casa-famiglia per ragazzi difficili, da cui è stato sfrattato. Sarà proprio lui a convocare gli amici e a rimettere in piedi la band per partecipare ad un concorso e vincere i 100 milioni in palio che serviranno a salvare la sua casa d’accoglienza.