Per il secondo anno consecutivo, l’Academy ha negato al presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky la possibilità di apparire nel corso della serata degli Oscar, che saranno assegnati il 12 marzo dal Dolby Theatre di Hollywood. Variety riferisce che Mike Simpson, agente della WME, avesse fatto appello all’Academy affinché il presidente potesse apparire con uno spot virtuale nella trasmissione televisiva su ABC. Appello che, però, sarebbe stato respinto. I responsabili degli Awards non hanno commentato.
Già l’anno scorso il produttore degli Oscar Will Packer aveva rifiutato l’intervento di Zelensky, timoroso dell’immagine che avrebbe potuto dare il supporto alla resistenza di un popolo bianco mentre altri conflitti le cui vittime sono persone di colore vengono ignorati.
Zelensky incassa il “no” dell’Academy, tra le poche istituzioni dello spettacolo internazionale ad aver rifiutato una breve apparizione dell’ex attore entrato in politica. A febbraio, Zelensky è intervenuto alla Berlinale, prima ancora al festival di Venezia, a quello di Cannes e addirittura alla borsa di New York. Ma il presidente ucraino era stato anche rifiutato dal Toronto Film Festival, il quale aveva dichiarato attraverso un portavoce che il “TFF non commenta le discussioni con funzionari governativi o internazionali ma che il festival è solidale con gli ucraini sia qui in patria che all’estero ed è orgoglioso di mostrare la profondità e la creatività dei cineasti ucraini al festival”.
Mike Simpson è direttamente interessato alla partecipazione del presidente ucraino alla celebrazione degli Oscar. Simpson, agente di Quentin Tarantino e Bong Joon Ho, è stato arruolato nel team di Zelensky per coinvolgere nuovamente l’Academy e permettere un’apparizione. Anche quest’anno però le porte del Dolby Theatre restano chiuse.
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