GIFFONI VALLE PIANA – Un dibattito acceso su dittature, democrazie, autodeterminazione dei popoli, manipolazione e inquinamento dell’informazione. Nel confronto che è durato quasi un’ora e mezza tra i giovani del Giffoni Film Festival e il professore Alessandro Orsini, docente di sociologia del terrorismo alla Luiss di Roma, accusato di avere posizioni filo-putiniane sulla guerra in Ucraina, non sono mancate scintille, comunque nel pieno rispetto delle parti.
La notizia del suo invito al festival aveva creato parecchie polemiche, tanto che il fondatore Claudio Gubitosi era dovuto intervenire con una lettera per abbassare i toni. Ed è tornato a farlo anche in apertura dell’incontro, dal vivo, ribadendo il fatto di voler “difendere la libertà di Giffoni”. Ha detto il patron della manifestazione: “Il 21 luglio, quando si è inaugurata questa edizione, abbiamo fatto la marcia della pace, portando la bandiera dell’Ucraina. C’è un Paese aggredito e un Paese aggressore. Abbiamo visto violenza, morti, stupri. Spero che i crimini che Putin ha commesso vengano giudicati non solo dalla storia, ma anche dai tribunali. Orsini è un uomo che divide. Ma la libertà di espressione va difesa. Gli adulti non si possono sostituire ai ragazzi, che sono capaci di decidere cosa va e cosa non va. Sono capaci di porre domande e rispondere”.
E di domande, abbastanza ficcanti, ce ne sono state parecchie da parte dei giffoners, pronti a mostrare un animo combattivo, dialetticamente parlando, nei confronti del professore. Orsini ha risposto dando del lei ai ragazzi, talvolta dilungandosi un po’ troppo, ma ringraziando i giovani presenti per la loro passione.
Per far capire il motivo delle sue esternazioni che spesso hanno attirato critiche, Orsini ha spiegato il metodo comprendente di Max Weber che lui ha utilizzato, anche nel suo utilizzo libro, per sviscerare la questione della guerra in Ucraina. Un metodo che lo spinge a “osservare le situazioni dall’interno, e nel caso del conflitto anche a entrare nella mente di Putin. In sociologia comprendere non significa giustificare”, ha detto.
A chi lo ha accusato anche attraverso i media di “inquinare l’informazione”, ha replicato: “È il sistema dell’informazione che è inquinato. Voi avete solo trovato il mostro di turno. E così è molto comodo. Io disinquino l’informazione, che oggi sulla guerra in Ucraina è distorta. Le notizie sono filtrate. Non c’è differenza tra l’informazione in Russia e in Italia. Noi siamo sotto propaganda, allo stesso livello e intensità della Russia, anche se noi siamo una democrazia liberale”. Poi ha invitato i giovani a “porre domande ai nostri governanti. Voi vi siete svegliati un giorno con l’invasione della Russia in Ucraina, ma dietro c’è altro” e ha elencato date e avvenimenti ben precisi che riguardano anche Nato e Usa. Andando avanti nell’incontro ha asserito di essere “un sostenitore della società libera”. E a chi gli ha chiesto di definire senza mezzi termini Putin ha risposto: “L’ho condannato milioni di volte. Questa invasione è una vergogna. E lui è un dittatore brutale”. Si è infine definito “un nemico delle dittature e dei dittatori”. Infine ha annunciato di non voler andare più in tv almeno per tutta l’estate. “Oggi capirete quanto sia difficile per me intervenire nelle scuole. Nei prossimi mesi ho deciso di non partecipare più ai programmi televisivi, perché voglio provare a trovare un po’ di serenità avendo un figlio piccolo. Ho rifiutato 100mila euro di ospitate in trasmissioni dove si cerca solo lo scontro”.
L’incontro sarebbe potuto andare avanti per ore, ma a mettere un punto è stato Gubitosi, lasciando l’ultima parola al giornalista Claudio Brachino, che ha moderato da remoto, e ha invitato i giffoners a pensare che “la narrativa non ha un’unica direzione e che ci deve essere spazio sempre per il dialogo democratico, nonostante i punti diversi di vista”.
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"Ha ragione Barbera quando dice che si fa più per quantità. Io distinguo, però, tra produttori e artisti. Perché i primi fanno film per i numeri, gli altri per esprimere la propria idea sul mondo". Così Sergio Rubini, ospite di Giffoni, intervistato da Cinecittà News
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