Ornella Muti e la pancia di Angelina


A Cannes non per un film e neppure per partecipare a qualche giuria, ma per lanciare una nuova linea di gioielli, che descrive come etnici e al tempo stesso moderni, in vendita attraverso un sito internet dedicato proprio a lei (ornella-muti.com) che sarà online da stasera in nove lingue per raggiungere tantissimi paesi. Per Ornella Muti, cinquantenne invidiata per la sua bellezza ancora da copertina, sarà una serata speciale quella al club italiano, con una cena per selezionatissimi invitati. In realtà lei è già al festival dall’inaugurazione: vede film, incontra vecchi amici e respira l’aria di una Croisette dov’è stata molte volte in compagnia di attori come Rupert Everett e Christopher Lambert e con registi come Francesca Archibugi e Francesco Rosi, come ha raccontato in questa chiacchierata a ruota libera con CinecittàNews.

La prossima volta, magari, verrà in giuria?
Me l’hanno già chiesto un paio di volte, ma ho dovuto dire di no perché ero impegnata. Però ho fatto qualche giuria, a Deauville e Annecy, e vi assicuro che è una faticaccia.

Che genere di film le piacciono?
Tutti, compreso il dark e i cartoni animati, l’unico che non amo è il mèlo.

L’Italia è in concorso con due film forti, importanti e duri come “Gomorra” e “Il divo”. Cosa pensa del cinema italiano a Cannes 61?
Che ci vogliamo finalmente mostrare dopo tanti anni di crisi. Ma vorrei dire che il nostro cinema non è solo dramma e denuncia, ci sono anche bellissime commedie, tra le tante mi viene in mente Bianco e nero di Cristina Comencini: deliziosa.

Televisione a parte, lei lavora più all’estero che in Italia, l’ultimo film che ha girato da noi è “Civico 0” di Citto Maselli.
Sono cicli, lavoro tanto da tutte le parti e non bisogna mai fossilizzarsi. Ho lavorato in Francia e in Spagna, nel prossimo futuro sto per girare una coproduzione, un film tutto francese e uno tutto italiano.

Magari ci può dire qualcosa di più.
Ancora no, è presto. Posso dire che in uno di questi film interpreto un ruolo molto diverso dal solito, sono una donna maschile.

Sue colleghe come Laura Morante, Eleonora Giorgi o Stefania Sandrelli si dedicano alla regia, ci pensa anche lei?
No, piuttosto accarezzo l’idea di produrre. Dato che tra i registi amo i grandissimi registi, non mi sentirei di emularli, invece nella produzione la creatività sta piuttosto nella scelta e nella rete di relazioni. Chi ha una posizione nel cinema, ha sicuramente qualcosa da regalare. È in quest’ottica che ho restaurato Toby Dammit di Fellini, che poi ho portato al Tribeca.

Si è parlato molto della sua vita privata, nei mesi scorsi, dopo la sua decisione di raccontare al settimanale ‘Oggi’ la separazione dal suo compagno dopo dieci anni di vita insieme. Posso chiederle il perché di questa scelta?
Non mi andava che fossero gli altri a raccontare quella cosa e non volevo che ci fossero equivoci, che poi in parte ci sono stati. Il pettegolezzo fine a se stesso può ferire, ma quando sei un personaggio pubblico è in qualche misura inevitabile.

Tutto diventa pubblico, anche la gravidanza di Angelina Jolie.
Se vuoi tenere privata la tua gravidanza non vieni a Cannes, ma penso che per una donna come Angelina Jolie non sia un problema, è talmente orgogliosa dei suoi figli e del suo essere madre.

È da poco mancata Jacqueline Ferreri. Come la ricorda?
Marco e Jacqueline erano una grande coppia legata da un amore immenso. Lei era la forza di Marco, che dirigeva in tutte le cose pratiche e che si appoggiava a lei totalmente.

Ricorda il suo primo incontro con Marco?
Certo, per L’ultima donna, nel 1976, mia figlia Naike aveva appena qualche mese. All’inizio mi sembrò crudele, perché riusciva a colpirti proprio nei punti deboli, anche se in realtà era tutt’altro che burbero. Pensi che non ci siamo parlati per tutto il film, ma poi ci siamo capiti e abbiamo fatto altri due film insieme, Storie di ordinaria follia e Il futuro è donna, che costruì attorno al fatto che ero incinta. Da tempo voleva raccontare lo stupore del maschio di fronte al mistero della gravidanza. Mi diceva che voleva mostrare il ventre che si gonfia come la luna…

Ieri in concorso qui al festival c’era un film argentino in cui l’attrice mostra la sua gravidanza alla macchina da presa: un bel regalo per un regista.
Ma un bel regalo anche per un’attrice.

autore
16 Maggio 2008

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