“Il legame con l’Italia nella mia famiglia è sempre stato molto forte: i miei nonni erano italiani, il nonno veniva dalla Basilicata e la nonna dalla Calabria. Così Danny DeVito è intervenuto a sopresa in collegamento da Los Angeles al fianco della figlia Lucy De Vito, all’anteprima italiana di Ops! È già Natale (A sudden case of Christmas), la commedia family di Peter Chelsom ambientata nel cuore delle Dolomiti, che vede i due per la prima volta insieme sul set, presentata ad Alice nella Città sabato 19 ottobre, e attesa in sala dal 5 dicembre 2024 con Notorious Pictures.
“I nonni poi sono emigrati in America, ma non li ho conosciuti perché sono morti prima che io nascessi: tuttavia ogni cosa nella nostra famiglia parla dell’Italia”, ha continuato. “È stato bellissimo lavorare con mia figlia, non facciamo altro che parlarne. E adesso stiamo preparando altre cose, perché abbiamo un legame molto forte… credo si veda nel film, in cui si è creato un rapporto stretto anche con tutti gli altri, siamo diventati una vera famiglia. Questo è un film di Natale ma non solo – conclude DeVito – magari aiuterà le persone a sentirsi più vicino a coloro che amano“.
“Non c’è stato nemmeno un giorno noioso nel fare questo film!” Il sorriso entusiasta della giovanissima Antonella Rose parla da solo. Lei invece è qui in carne ed ossa, atterrata alla Festa di Roma direttamente da Miami, in Florida, dove è nata e vive con i suoi genitori. A soli dodici anni, è lei la straordinaria protagonista che Peter Chelsom, che le siede accanto, ha voluto tra le star.
“Mi è piaciuto ogni singolo minuto sul set”, continua l’attrice, “è stato un sogno girare con una squadra di attori così incredibili e un regista anche migliore”, ha ripreso l’attrice, atterrata alla Festa di Roma direttamente da Miami, in Florida, dove è nata e vive con i suoi genitori. “È stato meraviglioso, non c’è nulla con cui cambierei quest’esperienza.
Nel film, infatti, che promette risate ed emozioni non sempre facili da godersi nelle strenne natalizie, brillano le due grandi stelle Danny DeVito ed Andie MacDowell, affiancate da Wilmer Valderrama, Lucy DeVito, Adrian Dunbar e José Zúñiga.
L’idea del regista è decisamente originale, fin dall’ambientazione: siamo in piena estate, nel mese di agosto, quando Abbie e Jacob (Wilmer Valderrama e Lucy DeVito) partono con Claire, la loro figlia di dieci anni, dagli Stati Uniti, per raggiungere l’hotel del nonno Lawrence (Danny DeVito), sulle Dolomiti. In genere ci vanno per Natale, quest’anno però non è come gli altri: i due infatti si stanno separando, ma non hanno il coraggio di dirlo a Claire e vogliono che a farlo sia Lawrence, dato il rapporto molto speciale che ha con la nipote. Ma una volta che la piccola si rende conto che quest’anno non avrà il Natale in famiglia, farà l’impossibile perché tutti lo festeggino ad agosto, incluso far venire dall’America gli altri due nonni (Andie MacDowell e José Zúñiga). Con la complicità totale del ‘super nonno’ adorato, Claire elaborerà un piano per tentare di far innamorare di nuovo i suoi genitori.
“Con Danny (De Vito, ndr) abbiamo creato un legame molto speciale sul set”, aggiunge Rose. “Inoltre, devo dirlo, ho imparato davvero moltissimo lavorando con lui per tanto tempo. Sento di aver imparato qualcosa di nuovo ogni giorno, mi ha davvero aiutato a migliorare la mia carriera”.
Sei già stata diretta da diversi registi nei tuoi ruoli sul piccolo e grande schermo (Fear Of The Walking Dead, Terrifier 3, Candy: Morte in Texas, Raven’s Home). Come è stato lavorare con Peter Chelsom?
“È stato terribile (ride)… Peter è stato sempre gentile con me, mentre giravamo lasciava sempre un po’ di spazio per la mia immaginazione, supportandomi sempre e aiutandomi a finire una scena. Questo è ciò che amo di lui. È un regista di grande talento e ha un occhio particolare per le cose. Girava sempre dietro le quinte, facendo foto con la sua macchinetta, è stato fantastico”.
In quali scene del film ti sei divertita di più ?
“Ho amato ogni scena”, racconta ancora la giovanissima protagonista. “Ma ce n’è una in particolare dove io e Danny balliamo, in sottofondo c’è il pianoforte e a un certo punto appare la nonna di Claire, che è morta, e comincia a suonare il violoncello… È il suo fantasma, non penso che Claire possa vederla davvero, ma lei è lì, anche se solo il suo spirito, e mi è piaciuta così tanto. È così bello, come se lei fosse sempre lì a vegliare su tutti loro, penso sia meraviglioso”.
In una scena del film il nonno Lawrence dice compiaciuto a Claire: “Tu non ti arrendi mai!” Ti senti di poter dire la stessa cosa di te stessa?
“Dopo aver fatto quest’esperienza meravigliosa di girare questo film in Italia sì, sicuramente mi sono sentita vicinissima a Claire”, aggiunge Rose. “Sento di aver imparato molto, anche da lei come personaggio, diventando lei: ho imparato ad essere più ottimista”.
Quanto è importante per te la festa del Natale?
“Natale è la mia festa preferita!”, conclude l’attrice. “È importante perché unisce tutti, ci fa accantonare le differenze e ci fa essere più vicini. È questo che lo rende la festività più bella, perché qualsiasi cosa succeda, a Natale si sta tutti insieme”.
Accanto alla giovanissima star siede un soddisfattissimo Peter Chelson, già regista di Security (2021) e Serendipity (2001), la commedia che dopo quasi un quarto di secolo continua a figurare in molte top-ten dei film di Natale.
“Quando Notorius mi ha proposto questo film, all’inizio io e Tinker Lindsay, la donna con cui scrivo, non ci sentivamo le persone giuste per farlo, avendo tre matrimoni falliti alle spalle”, confessa il regista ridendo di cuore. “Poi, quando il produttore mi ha dato carta bianca su tutto, per fare il film esattamente come lo volevo, abbiamo deciso di accettare. Ma per fare una storia diversa, non ‘giudicante’, sul perdono, l’armonia e l’importanza di stare uniti anche quando la famiglia è separata, non solo per i bambini: per disinnescare i conflitti. In questo senso è un film su una famiglia ‘moderna’”.
La stessa domanda al regista: come è stato lavorare con Antonella Rose? E come avete fatto il casting per Claire?
“Antonella è un’attrice fantastica, incredibile!”, continua Chelsom. “Lei è decisamente al top assoluto della lista di attori con cui ho lavorato. Il casting? Scegliere lei è stato ovvio, quando mi sono arrivate le proposte non c’è stata gara, lei era perfetta. I suoi istinti sono incredibili, per la maggior parte delle scene ho deciso di lasciarla fare come voleva, di non ingombrare la sua mente, e mi ha sempre sorpreso”.
Con Danny e Lucy De Vito ed Andie MacDowell, la costellazione è perfetta
“Con Danny (De Vito, ndr) ci siamo incontrarti più di trent’anni fa a Los Angeles, perché lui era un grande fan dei miei primi film, e ci siamo promessi che un giorno avremmo lavorato insieme. Abbiamo aspettato trent’anni, ma ce l’abbiamo fatta. Con Andie avevo lavorato più di vent’anni fa, mentre la mia scelta di Lucy (De Vito, ndr) come figlia del nonno Lawrence (Danny De Vito) non è stata solo per ‘tentare’ Danny, ma perché lei è davvero un’attrice fantastica. Poi quando c’è da interpretare il rapporto tra padre e figlia e si ha il vantaggio della chimica… non c’è gara.
Lei ha una casa in Toscana e non ha mai nascosto il suo amore per il nostro Paese. Poi la scelta delle Dolomiti come set ‘naturale’ del film
La scelta delle Dolomiti è stata della produzione, io non le conoscevo, ma oltre a scoprire uno scenario meraviglioso, funzionava perfettamente come posto ‘neutrale’, un posto ideale per rifugiarsi e stare insieme, prendendosi cura di sé e riflettere sulla vita. Abbiamo girato molto tra quelle montagne e laghi stupendi, come regista è stato un grande privilegio.
La scelta di Andrea Farri (Soundtrack Star Awards per Io Capitano di Matteo Garrone) per comporre la colonna sonora è un notevole valore aggiunto per il film
“Andrea è il mio compositore preferito. Io ho lavorato con i migliori compositori di Hollywood, ma lui è il numero uno. Insieme avevamo già lavorato in Security, lui è incredibile, sono sicuro che farà una grande carriera a livello mondiale. E di sicuro lavorerà anche alle musiche del mio prossimo film… su cui non posso dire altro, se non che sarà l’opposto di questo”.
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