Il regista non pensa a un film sulle violenze di origine razziale di questi mesi negli Usa, perché “ci sono registi afroamericani che già lo stanno facendo”. Lo ha raccontato lui stesso ospite ieri sera di Passaggi Festival della Saggistica, dove ha presentato la sua autobiografia, “Cercando la luce” (La nave di Teseo) in uscita in questi giorni in Italia. “Scrivere è un piacere, anzi è più piacevole di fare un film, perché mentre giri non hai tempo di pensare” ha detto. “E’ difficile girare film politici in America – ha aggiunto – soprattutto se cerchi di fare un film onesto che critichi il sistema”.
No anche alla domanda se pensa di scrivere un libro o fare un film sulla pandemia. “I miei film – ha spiegato – sono d’evasione, dove certo bisogna raccontare anche la verità, però non voglio immischiarmi in questo momento storico. Meglio staccare dal problema del coronavirus”.
Nessuna spiegazione ufficiale è stata fornita per l'assenza del celebre cineasta alla proiezione di gala organizzata dall'American Film Institute
Francis Ford Coppola presenta a Cinecittà il suo ultimo film: uscita in sala dal 16 ottobre. Il regista 85enne dichiara l’intenzione di “fare due film: uno semplice e piccolo e un altro ‘gigantico’. Il piccolo, molto sarà girato in Italia”
Il festival dedicherà un focus al regista francese, vincitore della scorsa edizione con il suo ultimo film, La Bête
Un fiume in piena il regista ospite al Museo del Cinema di Torino dove tiene un incontro e riceve un premio. Dalle sue origini alla passione per l'antichità, passando per il rapporto tra cinema e piattaforme, al tema della violenza, alla politica, e soprattutto il lavoro per la preservazione dei film con il World Cinema Project