Obama, Milk e i diritti delle minoranze


A tre giorni dall’insediamento alla Casa Bianca di Obama, arriva nelle sale italiane un film sulla militanza politica in favore delle minoranze. E’ Milk, pellicola biografica sulla vita di Harvey Milk, primo gay dichiarato ad essere eletto per un’importante carica pubblica nella San Francisco del ’77. Assassinato l’anno successivo da un fanatico omofobo, è ritenuto da molti americani il simbolo dell’eroe che lotta per i dritti civili. Sullo schermo ha le sembianze del macho e anticonformista Sean Penn, che per la sua mirabile interpretazione ha ottenuto una nomination all’Oscar e vinto numerosi riconoscimenti. “Mi diverte mescolare le carte e lavorare su un mito come Sean Penn per ribaltarlo”, dice Gus Van Sant che l’ha diretto. E sulle similitudini con il neopresidente americano, precisa:” Harvey Milk veniva dalla strada, mentre Barack Obama da un contesto politico solido. Entrambi, però, portano avanti i diritti delle minoranze e soprattutto fanno discorsi simili di speranza. Anche per quanto riguarda l’attenzione all’ambiente ci sono similitudini, al contrario di George W. Bush che quando si trattava di ambiente rimandava sempre le soluzioni”. In circa 180 sale per Bim, nel cast anche Emile Hirsch, Josh Brolin e James Franco.

Affronta una pagina oscura della storia Defiance di Edward Zwick, in 200 copie per Medusa. Interpretato da Daniel Craig e tratto dal libro “Gli ebrei che sfidarono Hitler” è la vera vicenda di tre fratelli ebrei bielorussi che durante la seconda guerra mondiale, dopo aver visto gran parte della propria famiglia uccisa dai nazisti, salvarono migliaia di ebrei e rifugiati dallo sterminio, nascondendoli e difendendoli nella foresta di Nabiloki dove sorse un vero e proprio villaggio segreto. “Rispetto ad altri film sull’Olocausto, in cui gli ebrei sono raccontati solo come vittime – dice il regista- stavolta vengono mostrati mentre si ribellano e combattono per salvare la propria vita e la propria cultura”.

Dopo l’inquietante vampira dalle sembianze infantili di Lasciami entrare, ancora una volta le paure più intime assumono il volto innocente di un bambino. Succede in Il respiro del diavolo, thriller sovrannaturale distribuito da Eagle Pictures, in cui un dodicenne rapito da due malviventi per chiederne il riscatto, rivela avere diabolici e inaspettati poteri. Esordio al lungometraggio per Stewart Hendler, premiato al Sundance per il corto One.

Per allentare l’atmosfera delle uscite del weekend, arrivano due film dai toni più leggeri: Tutti insieme inevitabilmente, commedia natalizia sulle famiglie allargate, in arrivo per Warner un po’ fuori tempo massimo, e Italians, favola ironica in due episodi di Giovanni Veronesi, distribuita in 700 copie da Filmauro. Protagonisti, nel ruolo di italiani all’estero: Sergio Castellitto, Riccardo Scamarcio e Carlo Verdone.

Infine, dopo un lungo percorso tra i festival partito quest’estate da Locarno dove è stato premiato dalla critica indipendente, arriva finalmente in sala Beket  di Davide Manuli. Film a forte ascendenza teatrale, girato sullo sfondo di una Sardegna senza tempo, è una rilettura visionaria di “Aspettando Godot” di Samuel Beckett. Tra gli interpreti il leader degli Skiantos Roberto Freak Antoni, Paolo Rossi e Fabrizio Gifuni.

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22 Gennaio 2009

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