Dopo aver preso parte alle riprese milanesi del nuovo film di Sofia Coppola Somewhere – in cui recita il ruolo di un presentatore televisivo accanto a Simona Ventura – Nino Frassica sarà a Venezia per l’anteprima mondiale di Baarìa di Giuseppe Tornatore di cui è uno degli interpreti insieme a molti attori siciliani di talento come Beppe e Rosario Fiorello, Luigi Lo Cascio, Leo Gullotta, il duo Ficarra e Picone, Aldo Baglio, Nicole Grimaudo, Donatella Finocchiaro, Corrado Fortuna, Tony Sperandeo, Luigi Maria Burruano, (oltre a Monica Bellucci, Laura Chiatti, Raoul Bova, Gabriele Lavia, Angela Molina, Michele Placido e molti altri, in totale i personaggi sono circa 50). “Quando Tornatore mi ha cercato ne sono stato molto orgoglioso, è stato l’avverarsi di un sogno perché per me lui rappresenta il cinema allo stato puro”, racconta l’attore messinese. “Baarìa prende il titolo dall’antico nome fenicio della città siciliana d’origine di Tornatore, Bagheria, ed è un suo ‘Amarcord’ molto personale, una specie di kolossal che attraverso le vicende di tre generazioni di una famiglia racconta la Sicilia e l’Italia del Novecento”, prosegue Frassica. Il suo ruolo è quello dell’onorevole locale Giacomo Bartolotta che in momenti diversi, a 40, 50, 70 anni, incontra il protagonista della storia, sempre interpretato da un attore diverso a seconda dell’età.
Che rapporto si è creato con Tornatore?
Ha voluto che qualche mese prima delle riprese iniziassi a perdere diversi chili perché il mio personaggio fosse credibile quando ha 40 anni e fin da allora mi sono fidato ciecamente di lui e delle sue indicazioni. In un primo tempo mi faceva un po’ paura per la sua autorevolezza, ma poi si è rivelato un grande artista proprio grazie alla sua capacità di ascoltare con umiltà e rispetto anche i suggerimenti degli altri, anche se aveva sempre le idee chiarissime su quello che voleva. Ho qualche anno in più di Giuseppe ma apparteniamo alla stessa generazione, sono un siciliano di paese come lui e abbiamo comunque molte esperienze e punti di vista in comune. Siamo stati attenti ad esempio a trasformare il mio accento da messinese in quello di Bagheria, anche se le varianti sono tutto sommato minime. Il set è stato allestito per diversi mesi tra Palermo, Bagheria e la Tunisia dove è stato ricostruito in modo impressionante il paese come era diversi decenni fa: vari abitanti di Bagheria, amici di famiglia, che sono stati in Tunisia per visitare i luoghi della lavorazione, si sono emozionati e commossi fino alle lacrime nel ritrovare la loro città identica, restituita in ogni dettaglio con esattezza esemplare.
Che tipo di regista è secondo lei Tornatore?
Giuseppe ha coinvolto tanti interpreti, siciliani e non, perché gli servivano le facce e le tipologie giuste al servizio della sua storia e ha chiesto a quelli di noi più disordinati ed “anarchici” come me, Aldo Baglio (del trio Aldo, Giovanni e Giacomo) o Ficarra e Picone di restare misurati e sobri, evitando di andare a braccio con le improvvisazioni. Credo che se mi ha scelto vuol dire vede che aveva bisogno di quella particolare tipologia buffa. Secondo me lui è anche un grande pittore, esperto di ambienti e di facce, e questo film farà venire in mente soprattutto il suo Nuovo Cinema Paradiso per numero di attori, di volti e di situazioni di paese: fin dal trailer con la strepitosa musica di Ennio Morricone che è già in circolazione si capisce che sarà un film speciale…
Che cosa può raccontare invece della sua partecipazione al film di Sofia Coppola?
Somewhere racconta la storia di un attore americano di successo allo sbando, Stephen Dorff, che riceve a Los Angeles la visita inaspettata da parte di una figlia undicenne (Elle Fanning) ed è costretto a riesaminare la propria vita. La scena a cui ho preso parte è evidentemente autobiografica per la regista e ricostruisce un momento di un suo viaggio in Italia quando, all’epoca in cui era ancora una ragazzina, accompagnò suo padre Francis Ford Coppola a Milano (dove lui ricevette un Telegatto) durante una serata restata evidentemente nella sua memoria. Sofia Coppola cercava un attore che recitasse la parte di un presentatore italiano, si è imbattuta su You Tube in un filmato di “Indietro tutta” in cui avevo il ruolo del “bravo presentatore” in giacca sgargiante accanto a Renzo Arbore e mi ha scelto per la sequenza di una premiazione ambientata in un teatro che abbiamo realizzato a fine luglio allo Smeraldo di Milano nella scenografia originale dei Telegatti fornita dagli organizzatori di ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Sul palco ero insieme a Simona Ventura e tra gli altri premiati c’erano Laura Chiatti, Jo Champa e Maurizio Nichetti.
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