Il film racconta la storia di Emanuela (Anna Ferzetti) che – per accompagnare il figlio maggiore Giacomo (Pietro Sparvoli) ad un raduno calcistico – è costretta a lasciare la figlia piccola Nina (Elisa Gamboni per la prima volta sullo schermo) in una struttura specializzata. Nina è nata con la sindrome di down. Appare da subito chiaro come la gestione di un adolescente e di una bambina con disabilità sia piuttosto impegnativa, peraltro per una madre che lavora e che è separata dal marito. Saranno l’incontro tra Emanuela ed il responsabile della struttura, Marco (Lorenzo Lavia) e l’improvviso temporale che costringerà tutti a soggiornare nel centro per ventiquattro ore, che spingeranno Emanuela a ridimensionare le sue ansie nella gestione della sua vita . Lo scambio umano che avviene tra Emanuela e Marco, permette ai protagonisti di lasciarsi andare, di raccontare e raccontarci le loro storie mettendoci di fronte alla durezza della vita, ma anche alla sua straordinaria bellezza. Una storia che mette in luce i sentimenti di tutte quelle madri che non si sentono mai all’altezza e che si districano tra doveri lavorativi e familiari.