CANNES – Zeppe, borchie e abiti neri: così appare Nicole Kidman in How to Talk to Girls at Parties, passato al Festival di Cannes fuori concorso del regista inglese John Cameron Mitchell, in cui interpreta la Regina Boadicea e gestrice di un locale punk alla moda. Siamo negli anni Settanta nella Londra dei Clash. Il film tratto da un racconto di Neil Gaiman ha come protagonista una bella ragazza aliena, Zan (Elle Fanning), che si innamora di un teenager che ama la musica punk, Enn (Alex Sharp).Tutto inizia quando Enn si intrufola con due amici in quello che sembra un party qualsiasi. Ma ben presto si accorge che c’è qualcosa che non va.
Uomini e donne sono vestiti di tute in latex aderente dagli accesi colori. Il loro sguardo è strano e parlano di quarta colonia. Non ci vuole molto a capire che si tratta di una invasione aliena in atto, ma alla bella Zan viene concesso, in deroga, un permesso di 48 ore per scoprire qualcosa si più sugli umani. Ma la cosa che le interessa di più è scoprire cosa sia davvero il punk e la sua filosofia anarchica.Enn, nel frattempo, totalmente innamorato di lei sarà una sorta di Virgilio per la bella aliena che, mano a mano, si umanizza.
Durante queste 48 ore di libertà, piene di musica punk, Zan si rivolge a degli umani con una strana segreta intimità. Fosse l’invasione degli umani già iniziata? Ma il problema vero è, come ricorda puntualmente il titolo, come faranno questi tre ragazzi, innamorati di altrettante aliene a comunicare con loro?
“È un po’ come un Giulietta e Romeo tra un punk e una aliena – dice il provocatorio regista autore di Shortbus – Dove tutto è permesso con molte scene di sesso esplicito presentato al Festival di Cannes nel 2006 -. E in Romeo e Giulietta, come si sa, Mercutio viene ucciso. Nella storia originale non c’era l’aspetto punk”.
Per quanto riguarda il coinvolgimento della Kidman spiega:” è difficile per chi sta come lei nella categoria delle star trovare adesione a un ruolo simile, ma va detto che la Kidman si è mostrata molto avventurosa. Forse tra le dive avrebbe potuto accettare, dopo di lei, solo Marion Cotillard”. Fanno parte del cast anche Ruth Wilson, Matt Lucas e Abraham Lewis.
Alcuni dei più interessanti film del 70° Festival di Cannes arrivano nelle sale della Capitale (fino al 18 giugno) e a Milano (dal 17 al 23 giugno) grazie all'Agis e all'Anec con la classica rassegna, che nel capoluogo lombardo è dedicata quest'anno alla memoria del decano dei critici Morando Morandini
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“Ho amato 120 battiti al minuto dall'inizio sino alla fine, non mi sarebbe potuto piacere di più”, ammette il presidente di giuria lasciando intuire la sua preferenza. Per poi aggiungere tra le lacrime, in ricordo degli attivisti che negli Anni ’90 lottarono per rompere l'indifferenza sul tema dell'Aids: “Campillo ha raccontato storie di eroi veri che hanno salvato molte vite"