VENEZIA – Trilogia involontaria per Susanna Nicchiarelli che dopo Nico e Eleonor Marx, si dedica a Chiara, la santa di Assisi, in una versione ribelle e femminista, che riscopre la sorellanza di queste donne animate dalla fede. “La Chiesa l’ha sempre raccontata a lato di Francesco, ma i documenti ci dicono ben altro ed è giusto renderle giustizia: Chiara era una ribelle, una femminista, carismatica, tutto quello che ha fatto e che è riuscita a fare, compresa una comunità di sole donne, quelle che poi saranno le clarisse con la regola benedettina, era qualcosa di rivoluzionario. Essere testimonianza del Vangelo al pari di un uomo, Francesco. Chiara aveva 18 anni quando ha lasciato tutto, era una teen ager, è incredibile la sua storia”, racconta Nicchiarelli, in concorso a Venezia 79.
Il film, che uscirà con 01, è dedicato a Chiara Frugoni, la grande studiosa del Medioevo scomparsa quest’anno. “Mi ha molto aiutato nel lavoro di documentazione con i suoi consigli, senza i suoi libri non avrei saputo da dove cominciare, purtroppo ha fatto appena in tempo a vedere il film”.
Sulla scelta del volgare, parlato da Chiara e Francesco, c’è stato il supporto della studiosa Nadia Cannata: “Laudato Sii è considerato il primo esempio di italiano moderno. Tra le rivoluzioni di Francesco c’era proprio parlare il linguaggio corrente, farsi capire con il volgare, lasciando fuori il latino conosciuto solo da nobili e religiosi”, ha sottolineato Nicchiarelli: nel film ci sono alcuni sottotitoli in italiano nelle scene più criptiche.
La regista ha voluto evitare la retorica anche nella scelta dei due protagonisti, la giovanissima Margherita Mazzucco, vista in L’amica geniale, ventenne, e Andrea Carpenzano, 27 anni. “Volevo attori che recitassero nel modo più naturale possibile”.
“Portano avanti una rivoluzione, è quello che mi è piaciuto di questo progetto, io di Francesco sapevo davvero poco”, ha confessato Carpenzano. “Lei non voleva diventare santa, voleva spogliarsi degli averi per stare con la gente, resta quasi sorpresa dei miracoli, aveva un grande magnetismo, ma allo stesso tempo era anche fragile: questo aspetto così umano per me era la molla per interpretarla, semplice e moderna”, ha spiegato Mazzucco, che tra l’altro ha ricevuto il Premio Nuovo Imaie per questo ruolo.
Infine Paolo Del Brocco, ad Rai Cinema, aggiunge ironicamente: “Santa Chiara è la santa del cinema, speriamo che ci metta una mano e ci aiuti a riportare le persone a fruire dei film in sala”.
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