Netflix al Lido anche con ‘Winter on fire’

La grande piattaforma di Video-on-demand presenta non solo il film di Cary Fukunaga sui bimbi soldato, Beasts of no nation, ma anche Winter on fire, il documentario di Evgeny Afineevsky sull'Ucraina


Oggi a Venezia è decisamente il giorno di Netflix, la grande piattaforma di Video-on-demand che presenta non solo il film di Cary Fukunaga sui bimbi soldato, Beasts of no nation, ma anche  Winter on fire, il documentario di Evgeny Afineevsky sull’Ucraina. In Italia la piattaforma arriverà ad ottobre (la data ipotizzata è il 16 ma non è certissima), intanto Ted Sarandos, mr.Netflix, è al Lido e non solo per presenziare ai suoi film ma piuttosto per guardarsi intorno, ormai competitor degli altri colossi della produzione e distribuzione come HBO e Sky.Evgeny.

Afineevsky, regista di Winter on fire osserva: ”da filmmaker ringrazio Netflix per la possibilità di proporre il film a 66 milioni di persone. Entro il 2016 poi diventerà una società ancora più globale, per noi è lo sbocco ideale, dà ai film una vita molto più lunga”. Il suo è la cronaca dalle barricate, della protesta diventata una rivoluzione in Ucraina, tra fine 2013 e inizio 2014. Arriva Fuori Concorso.Un viaggio di 93 giorni segnato da 130 morti e 3000 feriti, che ha avuto come fulcro Piazza Maidan (Piazza dell’indipendenza), a Kiev, dove è partita a novembre 2013 la mobilitazione pacifica contro l’allora presidente Yanukovich (scappato dal Paese a febbraio 2014 e accolto da Putin), accusato di aver disatteso la promessa integrazione tra Unione Europea e Ucraina, trattando invece con il presidente russo. Una protesta che ha coinvolto sempre più fasce della popolazione, compresi leader religiosi di ogni credo, dopo la risposta feroce dei Berkut (unità della polizia antisommossa, ora sciolte).Prima con raid a colpi di manganelli di ferro e poi con i cecchini che sparavano sulla folla e le azioni dei titushki, milizie illegali in abiti civili. Tutto per spezzare la resistenza della popolazione, decisa a ottenere le dimissioni di Yanukovich e nuove elezioni. “Mi hanno chiamato a Maidan a inizio della protesta.All’inizio sembrava un festival, ma si capiva che qualcosa sarebbe accaduto – dice Afineevsky – Così con una squadra di vari operatori, molti volontari, e con materiale girato con ogni tipo di mezzo possibile, ho raccolto storie di persone di tutte le età lì in piazza”. Fra i ritratti, c’è quello del ‘rivoluzionario’ più giovane, un dodicenne che si difendeva a colpi di fonda, e l’intervista a uno dei capi del movimento, lo studente Serhiy Nigoyan, poi fra i primi ad essere uccisi.

“Volevo tenermi lontano dagli schieramenti politici – dice Afineevsky – e rendere omaggio allo spirito nobile dei manifestanti, al loro essere patrioti nell’animo, al di là della nazionalità”. Un racconto che ha il ritmo di un thriller, anche grazie all’aiuto del montatore Angus Wall (collaboratore di David Fincher): “Gli abbiamo mandato il materiale, a lui è piaciuto ed è entrato nel progetto come produttore esecutivo – dice Afineevsky -. Ringrazio anche Netflix che darà modo a 66 milioni di persone in tutto il mondo di vedere il film”

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03 Settembre 2015

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