NELL’ANNO DI PEDRO


VIDEO – I VINCITORI

Il 2001 fu l’anno di Amelie, il 2002 è l’anno di Pedro. Francia o Spagna, l’Italia sembra destinata a stare alla finestra agli Efa, gli European Film Awards, il più prestigioso riconoscimento che il cinema europeo dà a se stesso. E’ vero: abbiamo l’attore dell’anno. Sergio Castellitto, un grande interprete amato anche all’estero (ha lavorato in Francia, era candidato anche per un film tedesco, Ricette d’amore) in un capolavoro come L’ora di religione che avrebbe certamente meritato maggiore attenzione.
Specialmente nella prima edizione degli Efa ospitata da Roma. “Sono fiero di ricevere questo premio nella mia città”, ha detto Castellitto sul palco del Teatro dell’Opera, stringendo la statuetta argentea dell’Efa. Ha parlato in italiano e più tardi, dietro le quinte, ha precisato: “Era giusto usare la nostra lingua, come ha detto ancor più chiaramente, dopo di me, Tonino Guerra”. E certo la serata del premio, andata in differita su Raidue, con la fluentissima Asia Argento che sembrava però un marziano e una carrellata di personaggi europei, di ogni paese, indotti ad esprimersi nella lingua di Shakespeare anziché in quelle di Ibsen, Cervantes e Voltaire, aveva un che di surreale. “L’unione europea – ci ha detto ancora Castellitto – è unione nella diversità, non riguarda la moneta ma la cultura. Penso insomma a una sorta di devoluzione cinematografica”.
Tonino Guerra, lo sceneggiatore amato da Fellini e prediletto da Anghelopoulos, l’ha ribadito a modo suo ritirando il premio alla carriera. Un discorso fluviale, con l’accento romagnolo di Pennabilli, per dire che la dittatura dell’inglese fa male al cinema, perché il cinema si nutre anche di linguaggi e inflessioni.
Gli ha dato ragione la noia che ha pervaso gli spettatori, in sala o davanti alla tv. La scelta globalizzante della serata degli Efa, scandita dagli interminabili trailer dei film candidati, come in una rimasticatura degli Oscar losangelini, si è rivelata ancora una volta perdente. Ma quello che conta, alla fine, sono i film. E i film, da Hable con ella a 8 donne e un mistero, ci sono. Senza dimenticare L’ora di religione.
Ultimo flashback per Benigni: le sue apparizioni in video mascherato da eschimese hanno caricato un po’ l’atmosfera e divertito tutti.

autore
08 Dicembre 2002

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