Natalie Portman, 41 anni e due figlie, è la protagonista di Thor: Love and Thunder, nuovo film Marvel diretto da Taika Waititi da ieri in sala con Disney e già record di incassi per 1.4 milioni.
E per “protagonista” si intende veramente. Non controparte femminile. Lei è il nuovo Thor, dimostratasi almeno momentaneamente più degna dell’originale di stringere il martello.
L’attrice, approfittando dell’attività stampa a Roma, ha sorpreso i fan con un’apparizione in una sala della Capitale, totalmente inaspettata, presentandosi solo come “Ciao, sono Natalie” alla folla in visibilio.
La nostra intervista a Nathalie Portman: guarda il video.
L’attrice è da sempre un’attivista politica, sostenitrice dei diritti degli animali, ambasciatrice della Speranza per la FINCA International (organizzazione che promuove il microcredito per aziende possedute da donne) e per il suo attivismo tra i giovani, nel 2010, ha ottenuto una nomination ai Do Something Awards della VH1, creati per onorare persone che fanno del bene.
La Portman è poi ovviamente una sostenitrice accanita del movimento #MeToo e nel 2018, lei che è ebrea, ha rifiutato il Premio Genesis, il Nobel di Israele, per il fatto che questo Paese si era proprio in quel periodo mobilitato contro Hamas, al confine di Gaza, causando decine di morti tra i palestinesi. Inoltre è vegana e conosce sei lingue, tra cui l’arabo.
Sulla sentenza controrivoluzionaria Usa riguardo l’aborto, dice oggi a rande ottimismo: “Attenzione! La Corte Suprema non è il popolo americano, credo che alla fine tutto si risolva”.
Mentre sulle donne in genere sottolinea: “Nella realtà di oggi ci sono molte più super-eroine di quanto si possa immaginare. Allora perché meravigliarci se le troviamo anche al cinema! Questo film è un messaggio importante anche per i bambini, devono riconoscersi supereroi a qualsiasi genere appartengano. Quando smetteremo di sottolineare che un film ha dei personaggi femminili forti ed eroici, allora avremo la normalità”.
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