Nastri, serata ad alta tensione

Tra tensioni, gaffe e lungaggini, la serata dei Nastri d’argento ha visto passare in secondo piano i premiati e le loro reazioni con molti momenti di umorismo involontario per Sabina Impacciatore, presentatrice alle prime armi sul palco dell’Auditorium progettato da Renzo Piano. L’attrice di Scola, visibilmente emozionata, spesso non è riuscita a rispettare la scaletta, i fogli le sono caduti di mano, ha scambiato l’ordine delle premiazioni, si è scusata un po’ goffamente, ripresa da Enrico Lucherini, seduto in platea ma armato di microfono. Mentre Luigi Abete, in qualità di presidente della Bnl, la banca del cinema che ha sponsorizzato la cerimonia, non ha risparmiato battute pungenti: “L’anno prossimo invece di metterci i soldi, ci metteremo l’organizzazione”. “Da questa serata – ha commentato più bonariamente Gianni Amelio, premiato come regista del miglior film – Monicelli potrebbe fare un film meraviglioso, magari scritto da me e Verdone”.

Eppure non sono mancati i momenti di emozione: con l’omaggio a Goffredo Lombardo in apertura, il premio speciale a Mario Monicelli, i Nastri a Malcolm McDowell e Pedro Almodovar. Aurelio De Laurentiis, miglior produttore, ha incitato i colleghi a fare a meno degli aiuti dei politici: “Ci ignorano da quarant’anni perché siamo scomodi o poco interessanti. I problemi ce li dobbiamo risolvere da noi”. Una risposta indiretta a Luca Bigazzi, miglior direttore della fotografia, che aveva poco prima protestato polemicamente per i tagli al Fus. Tra i momenti più spassosi, la videolettera di ringraziamenti spedita dalla Banda Osiris (miglior colonna sonora): il quartetto, assente dalla serata, ha intonato una canzoncina napoletana a modo suo. Perfettamente in linea con una premiazione a dir poco surreale. Chissà come andrà in onda su RaiSatCinemaWorld?