‘My Lady Jane’, la versione alternativa ed esilarante della prima regina d’Inghilterra

Disponibile su Prime Video, la serie comedy con protagonista Emily Bader ipotizza cosa sarebbe successo se Lady Jane Grey non fosse mai stata uccisa


Nove giorni di regno, terminati in un bagno di sangue. È questa la triste storia di Lady Jane Grey, la prima regina d’Inghilterra, anche se per poco più di una settimana. Una donna giovanissima, costretta a sposarsi contro la sua volontà, a diventare sovrana suo malgrado e a morire decapitata per questo. Una tragedia che leggiamo da secoli nei libri di Storia e che, forse, siamo stanchi di sentirci raccontare. E se Jane Grey avesse davvero avuto una seconda occasione? E se la storia fosse stata diversa?

Ispirata all’omonimo romanzo bestseller, la serie My Lady Jane non racconta la vera storia della prima regina d’Inghilterra, ma una sua versione rivisitata e parodica, in cui le cose sono andate in maniera molto differente. La risposta di Prime Video a Bridgerton, in arrivo dal 27 giugno sulla piattaforma, prende i personaggi storici della famiglia reale inglese, li stravolge con un bel po’ di ironia e un pizzico di magia, e ci restituisce una serie esilarante che, a differenza di quella firmata da Shonda Rhimes, non si prende mai sul serio. In questo caso, infatti, l’utilizzo di un universo alternativo (o ucronia) non è un pretesto per avere un cast multietnico, ma una scelta radicale che influenza il tono e che viene dichiarata fin dai primissimi istanti. Ciò che accade in My Lady Jane è così irrealistico e sopra le righe che il fatto che Re Edoardo sia un uomo nero e omosessuale passerà totalmente inosservato.

Una sardonica voce narrante ci guida alla scoperta di questa Lady Jane alternativa. Interpretata dall’esordiente Emily Bader, Jane è una donna brillante, indipendente e piena di risorse, che vorrebbe soltanto continuare a studiare le erbe medicinali per scrivere e pubblicare un manuale che contenga tutte le sue scoperte. Purtroppo, però, ci troviamo nel XVI secolo e “a nessuno interessa di quello che vuole”. Coerentemente con il periodo storico, le donne non hanno facoltà di scelta e Jane si trova costretta a sfuggire prima a un matrimonio combinato, e poi agli intrighi di potere alla Corte del Re. Un “Gioco dei Troni” in cui a vincere sarà solo lo spettatore, sommerso da una sfilza infinita di gag.

Tra personaggi reali, verosimili o completamente fantastici, le showrunner e produttrici esecutive Gemma Burgess (anche ideatrice) e Meredith Glynn tessono una trama in cui è imprevedibile predire cosa accadrà, date le premesse di totale anarchia narrativa. Cruciale all’interno delle dinamiche di trama, c’è la relazione tra Jane e il suo promesso sposo Guildford (Edward Bluemel), un uomo affascinante ma con un oscuro segreto. Prima rivali, poi alleati, i due protagonisti saranno al centro di una storia d’amore atipica e controversa, in un rapporto basato non sull’amore a prima vista, ma sulla “lussuria a prima vista”.

My Lady Jane è una serie ricca di personaggi, spesso grotteschi e sopra le righe, tra cui troviamo quelli meravigliosamente interpretati da Jordan Peters (Re Edoardo), Dominic Cooper (Lord Seymour) e Anna Chancellor (Lady Frances). Caratteri specificatamente sviluppati per prendersi gioco dei tantissimi period drama che da sempre invadono i nostri schermi, sfruttando il fascino sempiterno della famiglia reale e della nobiltà inglese. Tra avventure e azione, amori e ossessioni, personaggi storici e magici, la nuova serie disponibile su Prime Video è pronta a fa innamorare un vasto pubblico: gli appassionati delle serie in costume, che coglieranno tutti i riferimenti e rideranno del ribaltamento dei cliché; e tutti gli altri, che potranno godere di uno show fresco, brillante e dal ritmo incalzante. Tutti e tutte, indifferentemente, potranno fare il tifo per una bella e giovane damigella in difficoltà che, per una volta, avrà la possibilità di salvarsi da sola, andando contro – o meglio mandando letteralmente a quel paese – la più grande e inarrestabile forza che esista: la Storia.

27 Giugno 2024

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