E’ facilmente scaricabile dallo store Android Muze, una nuova app studiata appositamente per chi ama il cinema, dedicata all’utente interessato al mondo della celluloide – ma non necessariamente con la competenza di un addetto ai lavori – che voglia scegliere facilmente quale film guardare senza troppi dilemmi e problemi. Non solo per quanto riguarda i film in sala: il database di Muze è sterminato e copre tutta la produzione cinematografica dagli albori della Settima Arte ad oggi. Un archivio internazionale che, in base alle preferenze espresse dall’utente, gli indica in maniera automatica quali pellicole hanno più probabilità di incontrare i suoi gusti.
L’utente inizia a votare un certo numero di film (il minimo per generare dei consigli è cinque) con un numero di stellette che vanno da una a cinque, mezzi voti inclusi. Sulla base di queste indicazioni, il programma inizia a selezionare quei film che possano risultare maggiormente affini ai voti espressi, ordinandoli in base a una “percentuale di affinità” indicata a fianco del titolo. Maggiore sarà il numero di film votati, maggiormente l’app sarà in grado di accumulare informazioni sui gusti dell’utilizzatore, e quindi di fornire consigli precisi e attendibili. I consigli sono suddivisi tra la sezione “Tutti i film” e quella dei “Film al cinema”: quest’ultima ordina i film, anziché in base alla percentuale di affinità, tra quelli consigliati, quelli per cui si prevede che l’utente resterà indifferente, quelli sconsigliati e quelli assolutamente da evitare.
Sviluppato dall’italiano Fabrizio Casel, Muze si basa su un concetto già abbondantemente sfruttato dai vari web-store (ma anche, per esempio, da YouTube) per suggerire all’utente, in base agli acquisti/visualizzazioni passati, articoli che possano suscitare il suo interesse. «AI giorni nostri la parola chiave è tempo – dice Casel in un’intervista a ‘Il secolo XIX’ – viviamo in un mondo frenetico in cui un minuto guadagnato è oro e quindi, il rendermi conto che avevo sprecato 2 ore nel guardare un film a mio avviso brutto, mi dava fastidio. Questa constatazione è stata la molla che ha dato il via alla creazione di Muze». Interessanti i risultati: «La grande bellezza non ha ricevuto un voto unanime – spiega ancora lo sviluppatore – ma, anzi, ad utenti entusiasti si sono affiancati utenti molto critici, portando il nostro film da Oscar ad un risultato molto più tiepido. Stando a una media dei voti, Sorrentino non avrebbe mai vinto. Ma per sua natura, Muze è polimorfico e si plasma sui gusti di ogni singolo utente».
Muze si può scaricare a questo link
Ruocco è scrittore, giornalista, attore, documentarista, organizzatore di eventi. Dal 2012 fa parte dello staff organizzativo del Fantafestival e dal 2020 è parte del comitato editoriale di Heroes International Film Festival
Raccontare il cinema italiano attraverso le voci dei produttori. E’ l’idea che guida “Champagne e cambiali”, il volume di Domenico Monetti e Luca Pallanch, uscito in questi giorni in libreria con Minimum Fax in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia
L'autore Gianfranco Tomei insegna Psicologia Generale, Sociale e della Comunicazione presso la Sapienza di Roma. E' esperto di linguaggi audiovisivi e multimedialità e autore di romanzi, cortometraggi e documentari
Il termine ‘audiodescrizione’ non è ancora registrato nei vocabolari e nelle enciclopedie. Nell’editor di testo di un computer viene sottolineato in rosso, come un errore. Una parola che non esiste, un mare inesplorato. Di questo e di tanto altro si è parlato alla presentazione del libro di Laura Giordani e Valerio Ailo Baronti dal titolo “Audiodescrizione. Il Signore degli Anelli. La compagnia dell’AD” (edito da Hoppy) che si è tenuta ieri alla Casa del Cinema di Roma