L’attore Salvatore Cantalupo è morto a Monserrato, in provincia di Cagliari, dove stava tenendo dei laboratori di recitazione, il 13 agosto scorso. A stroncarlo, a 59 anni, è stata una breve malattia, era entrato in coma a luglio. Volto noto del miglior cinema di ambientazione napoletana, è celebre soprattutto per aver interpretato il sarto in Gomorra di Matteo Garrone. E’ stato protagonista di Dimmi che destino avrò di Peter Marcias (2012) nel ruolo di un commissario di polizia che instaura un rapporto di sincera amicizia con una giovane di origini Rom, ma vissuta a lungo a Parigi, in un villaggio della Sardegna.
Con una solida preparazione teatrale alla scuola di Neiwiller, Martone e Toni Servillo, ha dato molto anche al cinema in titoli come Fortàpasc di Marco Risi, Lo spazio bianco di Francesca Comencini, il recente La tenerezza di Gianni Amelio, nelle serie tv Il clan dei camorristi e I bastardi di Pizzofalcone. Proprio con Martone aveva esordito al cinema in Teatro di guerra, per poi collaborare ancora in Noi credevamo e Il giovane favoloso. E’ stato anche il rivale di Cetto La Qualunque in Qualunquemente, il Don Mario di Corpo celeste di Alice Rohrwacher e il manager di Lollo Love in Song’e Napule dei Manetti Bros. Ancora inedito il suo ultimo lavoro, Ed è subito sera di Claudio Insegno. Cantalupo ha anche firmato da regista diversi spettacoli teatrali e ha lavorato spesso al fianco di Peppe Servillo.
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