Filippo Ottoni, regista, sceneggiatore e storico direttore di doppiaggio, è morto ieri, domenica 7 maggio, a Roma. Il 17 maggio prossimo avrebbe compiuto 85 anni.
Ottoni ha diretto cinque film, il primo nel 1971 (La grande scrofa nera), mentre come direttore del doppiaggio ha tradotto e adattato centinaia di pellicole, cult senza tempo oggi citati in italiano grazie al suo lavoro. Ha guidato l’Associazione Italiana Dialoghisti Adattori Cinematografici in qualità di Presidente. Numerosi e notevoli i riconoscimenti conquistati da Ottoni, tra cui il Miglior doppiaggio generale cinema al Festival del Doppiaggio Voci nell’Ombra, il Premio nazionale per la traduzione, dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, Miglior adattamento al Gran Premio Internazionale del Doppiaggio, Miglior direzione del doppiaggio – Premio della giuria al Gran Galà del Doppiaggio Romics DD e il Leggio d’oro alla carriera nel 2004.
“Un assoluto protagonista della storia del cinema italiano e un maestro del doppiaggio”, lo ha definito il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano apprendendo la notizia della scomparsa. “Da direttore del doppiaggio, Ottoni ha tradotto o adattato oltre 200 pellicole, da Clint Eastwood a Tim Burton, e ha rappresentato con grande successo la categoria da presidente dell’Associazione Italiana Dialoghisti Adattatori Cinematografici, un’eccellenza del cinema italiano”, ha concluso.
Nel cult movie degli anni '80 interpreta la nuotatrice che si tuffa nuda al largo di Amity Island
L'attore aveva 91 anni. Dopo circa un ventennio come interprete, spesso sui set di Cinecittà, si dedicò alla produzione cinematografica
Con quasi 500 film all’attivo il cineasta ha supportato il lavoro di tanti importanti registi. Polemiche per un post di Paul Schrader, che ne critica il lavoro
Prodotto e distribuito da Luce Cinecittà, 'Giovanna, Storie di una voce', ripercorre la vita e la carriera della grande cantante e compositrice