E’ morto a 74 anni, nella sua casa di Budapest, Andy Vajna, il produttore cinematografico ungherese che ha realizzato tra l’altro la saga di Rambo, ma anche Die Hard, Terminator ed Evita. Lo ha confermato la Fondazione nazionale cinematografica ungherese ai media locali. Negli ultimi tempi era stato nominato commissario di Stato per il cinema. Vajna lasciò l’Ungheria con la famiglia a 12 anni, visse per un periodo a Hong Kong, poi in Canada per approdare negli Stati Uniti, dove entrò nel mondo del cinema e creò con Mario Kassar la Carolco Pictures. Dopo il debutto con The Sicilian Cross, con Roger Moore, nel 1982 produsse il primo film della saga di Rambo, con Sylvester Stallone: costato 14 milioni di dollari, ne incassò oltre 125 e diede il via ai diversi sequel. Fu poi la volta – tra i blockbuster più noti – di Angel Heart, Atto di forza, Terminator, fino a Basic Instinct, Die Hard – Duri a morire, La lettera scarlatta, Evita con Madonna.
Tra le sue creature, in qualche modo, anche Il figlio di Saul di Laszlo Nemes, sul dramma della Shoah, realizzato con il supporto della Fondazione nazionale ungherese sotto la presidenza di Vajna, vincitore dell’Oscar per il miglior film in lingua straniera nel 2016 (prima pellicola ungherese dai tempi di Mephisto del 1982). Sotto la sua guida, è cresciuta la produzione cinematografica nel Paese anche grazie agli incentivi fiscali. Negli ultimi tempi, però, Vajna era stato criticato per i suoi rapporti con il premier ultranazionalista Viktor Orban.
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