”Una commedia dolorosa”. Così Nanni Moretti sintetizza ai microfoni di Sky Tg24, il suo ultimo film Habemus papam, ispirato alla vicenda di Celestino V che nel 1294 abdicò dopo soli quattro mesi dall’ascesa al soglio pontificio, di cui il cineasta romano è protagonista insieme a Michel Piccoli. L’occasione è la sesta edizione di Bimbi Belli, la rassegna che il regista dedica, presso il Nuovo Cinema Sacher, ai migliori esordi cinematografici in Italia.
”Per quello che possono valere queste definizioni – ha spiegato Moretti – si tratta di una commedia dolorosa ma non è legata né all’attualità di quando l’ho scritto insieme a Federica Pontremoli e Francesco Piccolo, né a quella di quando l’ho girato nei mesi scorsi né a quella di ora mentre lo sto montando”.
A suo tempo aveva detto a ‘la Repubblica’: “E’ la storia di un Papa depresso. Si tratta di un cardinale che il Conclave elegge Papa, e che sembra essere schiacciato dal peso e dalla responsabilità del proprio ruolo. E si trova a fare i conti con la propria depressione e con quella che gli appare come una personale inadeguatezza. Contiene un nucleo doloroso ma circondato da un tono lieve. Diciamo che sono presenti atmosfere diverse. Difficoltà, dolore, fatica, ma anche momenti leggeri e ironici”.
Il film, di cui è iniziato appunto il montaggio, dovrebbe essere pronto per le sale per i mesi di febbraio o marzo del 2011, giusto in tempo per una potenziale partecipazione al Festival di Cannes, che ha sempre molto amato il cinema di Moretti e che lo ha premiato con la Palma d’Oro per La stanza del figlio.
Nel cast c’è anche Margherita Buy, che ha così commentato all’Ansa il suo lavoro nel film: “La mia in Habemus Papam è solo una piccola partecipazione divertente e poi si sa che dei film di Moretti non si può mai dire. E’ stato buffo fare la psicoanalista, proprio io. La cosa bella era proprio Nanni, rilassato e tranquillo come mai l’avevo visto. Sono fiduciosa, so che è al montaggio, credo sia il suo film più semplice”.
Gli interni vaticani sono stati ricostruiti a Roma all’interno di Palazzo Farnese, mentre è stata ricostruita a Cinecittà la Cappella Sistina in proporzione 4/5, ovvero quasi a grandezza naturale. Sulla lavorazione del film il regista ha detto che ”le riprese sono filate abbastanza lisce rispetto alle ultime volte. A differenza di quello che ho letto sui giornali non è stato affatto un set segretissimo. Migliaia, non solo di amici, ma di sconosciuti sono passati sui miei set nei mesi scorsi”.
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