“Siamo quattro, tre dizionaristi e un tecnico: insieme porteremo il cinema italiano dagli anni ’30 fino ad oggi alla Mostra del Cinema di Venezia”. Parla il critico di ‘frontiera’, Morando Morandini, lo storico appassionato e pacato del cinema italiano, fondatore e condirettore di Bellaria Film Festival fin dal 1984: “Io, Paolo Mereghetti, Pino Farinotti e un esperto di tecniche del restauro che lavora tra la Cineteca di Bologna e gli Stati Uniti, Nicola Mazzanti, siamo stati chiamati dal nuovo direttore della Mostra di Venezia per curare la restrospettiva sulla storia segreta del cinema italiano. In seguito ci occuperemo delle attività permanenti”.
Quale ‘storia segreta del cinema italiano’ presenterà la restrospettiva veneziana?
Si comincia quest’anno con gli anni ’60-’70. Porteremo 22-24 film divisi in due gruppi, tra drammi e commedie, e per ognuno di questi individueremo quei registi italiani che nella storia ufficiale del cinema italiano sono considerati di serie B. Per esempio, quando si parla di commedia italiana si citano sempre gli stessi cineasti, Dino Risi, Mario Monicelli, Pietro Germi, ma esistevano anche autori come Luciano Salce, Franco Rossi e via dicendo…
Privilegerete qualche genere cinematografico?
Non c’è nulla di certo, ma forse potremmo propendere per l’horror, per autori come Antonio Margheriti e Mario Bava, amati all’estero ma sconosciuti in patria. A guidarci nella scelta sarà anche lo stato di salute delle pellicole da proiettare. Mazzanti dovrà dirci se sarà possibile procedere con il restauro. Questa retrospettiva servirà anche come pretesto per restaurare pellicole che altrimenti andrebbero perdute. Per ognuna è già previsto un riversamento in digitale così da rendere nuovamente commerciabili pellicole troppo presto dimenticate.
Da qualche tempo, sia in campo letterario che cinematografico, si procede con riletture degli anni ’60 e ’70.
Perché ora è al potere una generazione di cinquantenni che tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 avevano vent’anni.
Questa nomina arriva quasi all’ultimo istante…
E infatti sono molto preoccupato. Per organizzare una retrospettiva seria ci vogliono normalmente 6 mesi. Ma di certo la colpa di un possibile insuccesso non sarà da attribuire a Muller, il quale ha ricevuto l’incarico già tardi.
Ha già collaborato con Muller in passato?
Mi chiamò quando era alla Fondazione Montecinemaverità. La struttura dava contributi alle sceneggiature. Feci il lettore di script. Tra i tanti passati fra le mie mani ricordo anche quella di No man’s land.
Con MaXXXine, in sala con Lucky Red, Ti West conclude la trilogia iniziata con X: A Sexy Horror Story e proseguita con Pearl, confermandosi una delle voci più originali del cinema di genere dell’era Covid e post-Covid
Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps - La serie ripercorre in 4 episodi una delle più incredibili storie di cronaca italiane: il 13 e 14 novembre su Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries.
Codice Carla mostra come Carla Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa.
Il disegnatore, illustratore e docente presso la Scuola Romana dei Fumetti ci racconta come ha lavorato sugli storyboard dell'ultimo successo di Gabriele Mainetti