CANNES – Scambio di cortesie tra Monica Bellucci e Alba Rohrwacher, la diva internazionale dalla bellezza conturbante e la rigorosa giovane attrice più richiesta dal cinema italiano. “Purtroppo non ho avuto l’occasione di lavorare direttamente con Alba, che adoro”, dice Monica, molto elegante nel suo abito rosso a pois neri D&G. E l’altra risponde timidamente al complimento: “Mi sarebbe piaciuto essere nella grotta con Monica, vedere l’effetto dell’incontro tra i nostri due personaggi, la fata e la madre che cerca di mettere ordine nel caos della sua famiglia”.
Nel film Monica è Milly Catena, una conduttrice televisiva che rivela un lato umano nell’incontro con la giovanissima Gelsomina, affascinata da questa donna vestita di bianco che le appare irraggiungibile, meravigliosa. “Alice Rohrwacher con la sua franchezza e sincerità, con la pulizia che la contraddistingue, mi ha proposto un ruolo che è una ciliegina sulla torta – dice la Bellucci – l’incontro tra la ragazzina irretita dall’illusione e la fata stanca di essere un sogno che ritrova la sua innocenza”. Forse un sogno anche suo, ma il film parla soprattutto dell’adolescenza, l’età ingrata. “Vediamo chi sono davvero i nostri genitori e questo ci fa male. Ma la caduta delle illusioni continua tutta la vita, fino alla morte. C’è tanto amore in questo film, il padre si sacrifica per la figlia e mostra la sua timidezza, la madre sopporta tutto, Milly fa vedere che è una donna come tutte le altre”.
In conferenza stampa le domande dei giornalisti stranieri sono tutte per lei. Un po’ si stupiscono che abbia accettato un ruolo così piccolo nell’opera seconda di una regista non famosa, anche se già molto apprezzata per Corpo celeste. “Il mio lavoro è soprattutto un’esperienza umana, è la donna che fa l’attrice e non viceversa”, risponde lei. Entusiasta dei suoi compagni di avventura, soprattutto i più piccoli. “I bambini sono attori naturali e lavorare con loro fa bene al cuore. Ma poi non è mai una questione di minuti, ma di riuscire a trasmettere qualcosa, si vede che avevo bisogno di fare questo film perché non si fa mai un film per caso”. Cosa l’ha convinta in Alice Rohrwacher? “Il nome dice già tutto, Alice. Tutti cerchiamo le meraviglie e tutti facciamo delle ricerche personali. Alice è una donna che sta cercando qualcosa”. Nessuna domanda privata, specie sulla separazione da Vincent Cassel, ma un cenno ai 50 anni che compirà il 30 settembre. “Sono già contenta di essere viva e di essere qua. Mi sento molto meglio oggi di prima, sono più felice che mai con le mie due bambine piccole, e non vorrei cambiare nulla nella mia vita”.
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