“Ecco una b(u)ona ragione per vedere questo film” recita il manifesto con un’altezzosa e non tanto scoperta Monica Bellucci, nei panni di Cleopatra, in Asterix e Obelix. Missione Cleopatra scritto e diretto da Alain Chabat, in uscita venerdì 20 settembre in 400 copie. Una pellicola comica-demenziale, per tutte le età, giocata sul ritmo e sul paradosso, che il regista ha girato “con la preoccupazione di rimanere fedele all’originale, di non tradire gli autori René Goscinny e Albert Uderzo”.
Se l’innamorato Asterix e l’ingenuo Obelix sono rispettivamente Christian Clavier e Gérard Depardieu, a lei la “belluccissima” come l’ha soprannominata il regista Chabat (che appare nei panni di Giulio Cesare), il ruolo della regina d’Egitto, nemica dei Romani. “Cleopatra è la sublimazione di tutte le qualità della donna: in lei si concentrano forza, intelligenza e sensualità. E’ una Cleopatra – per la Bellucci – molto simile al fumetto, ha infatti identico il modo di comportarsi sopra le righe, capricciosa, non cattiva, ma pericolosa”.
E’ stato divertente per la Bellucci il ruolo di una femminilità regale, ma non c’è alcun desiderio di misurarsi con una Cleopatra più autentica, tale da competere con il personaggio interpretato da Elizabeth Taylor nel kolossal di Joseph Mankiewicz. “Non mi spaventa il confronto ma il remake – spiega l’attrice – perché dietro l’angolo è in agguato il paragone e l’originale è quasi sempre migliore. Se proprio devo interpretare un personaggio storico, allora preferirei Lucrezia Borgia”.
E mentre lei, la regina bellissima e inavvicinabile, risponde alle domande, Depardieu, Chabat e Tanino Liberatore, creatore dei costumi insieme a Philippe Guillotel e Florence Cadaune, s’alternano con divertite e provocatorie dichiarazioni d’amore, prolungamento di quell’atmosfera giocosa vissuta sul set. Alla fine lei contraccambia Depardieu: “Il suo unico difetto? Non avere difetti. E’ un’istituzione, ha lo sguardo più intenso e penetrante che abbia mai incontrato”.
Poi il tono torna serio e Tanino Liberatore, le cui strisce di Rank Xerox su “Frigidaire” lo fecero conoscere all’inizio degli anni ’80, spiega come ha disegnato i costumi dei Romani, dei pirati e alcuni di Cleopatra: “Più che caricaturali, sono in sintonia con l’idea del film, quella di una commedia in stile kolossal. Il punto di partenza è stato ovviamente il gusto dell’epoca, ma i costumi hanno il sapore di un passato futuro o meglio di un futuro passato”.
Progetti? La Bellucci scarta la domanda e si trincera dietro “progetti italiani, francesi e americani”, ricordando le prossime uscite del nuovo Matrix e di Le lacrime del sole. Le viene in soccorso Depardieu: “Il mio prossimo impegno viene dal Santo Padre che due anni fa incontrandolo mi disse ‘Sant’Agostino!’. Sto lavorando con un importante specialista di questo filosofo per recitare delle letture in chiese, sinagoghe, templi. Un tour che comincerà il 23 novembre, data di nascita di Sant’Agostino, proprio a Tagaste in Tunisia, sua città natale”.
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