Si tiene ad Avellino dal 18 agosto al 5 settembre la 39ma edizione del Festival Internazionale del Cinema Laceno d’Oro. Si apre lunedì 18 agosto a Piazza del Debbio con un incontro eccezionale: il regista cinese Jia Zhang-Ke – vincitore del Leone d’Oro alla Mostra di Venezia con Still Life – e l’attrice Zhao Tao – protagonista del film di Andrea Segre Io sono Li, David di Donatello come miglior attrice protagonista – presentano il loro ultimo film Il tocco del peccato-A Touch of Sin.
Il regista cinese martedì 19 agosto, presso il carcere Borbonico, introdurrà la proiezione di Accattone di Pier Paolo Pasolini e alle 22.30 presenterà il proprio film Pickpocket e terrà anche una masterclass aperta al pubblico.
Cinque anteprime nazionali, ventiquattro incontri con autori, attori e produttori, ma anche retrospettive, cortometraggi, documentari, performance, workshop, due mostre speciali che si dipaneranno in undici diverse location tra le città di Avellino, Atripalda e Mercogliano. Quindi, un omaggio all’underground italiano a cura di ‘Sentieri Selvaggi’ e una sezione interamente dedicata ai documentari che raccontano il lavoro.
Tra le varie offerte del festival, dall’1 al 5 settembre il regista Daniele Gaglianone terrà presso la Casina del Principe di Avellino un workshop di “Sceneggiatura e regia”. Edoardo Winspeare propone il suo ultimo lavoro In grazia di Dio. Il regista francese Martin Provost presenta a Mercogliano (3 settembre) il suo Violette.
Numerosi i registi, attori e produttori ospiti del festival, che presentano al pubblico i propri lavori: Fabio Mollo Il sud è niente, Federico Di Cicilia L’ultimo goal; presso la Chiesa di S.Nicola di Atripalda Alessandro Rak presenterà L’arte della felicità, i registi Claudio Casazza e Luca Ferri il loro Habitat (Piavoli), Guido Lombardi e il produttore Gaetano Di Vaio Take five, Sebastiano Riso Più buio di mezzanotte, Luca Bellino e Silvia Luzi L’arte della guerra, Cyop & Kaf Il segreto, Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller Polvere-Il grande processo dell’amianto.
Tra le anteprime nazionali, martedì 26 agosto, la proiezione di Se chiudo gli occhi non sono più qui, interpretato da Beppe Fiorello e diretto da Vittorio Moroni, che sarà presente alla proiezione.
Sempre presso il Carcere Borbonico alle ore 18:00 l’inaugurazione delle mostre sul Laceno doro e sulla regista Elvira Notari. Alle 20.30 a Piazza del Debbio il documentario Le cose belle di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno, che saranno presenti alla proiezione accompagnati dalla produttrice Antonella Di Nocera.
Mercoledì 20 agosto è la volta di Piccola patria di Alessandro Rossetto e al film e’ associato il concerto che si terrà la sera presso il carcere Borbonico, “Piccola Patria Tour” degli autori delle musiche, Stag & Maria Roveran. Giovedì 21 agosto il regista Davide Manuli presenta al pubblico il suo ultimo film, La leggenda di Kaspar Hauser, interpretato tra gli altri da Vincent Gallo e Claudia Gerini. Quindi, il documentario vincitore dell’ultimo Festival del cinema di Roma Tir di Alberto Fasulo.
Il Laceno d’Oro sarà occasione di dibattiti e tavole rotonde, come quella a cura di Paolo Speranza (Quaderni di Cinemasud) dal titolo “Il cinema dimenticato di Elvira Notari”, che si avvale della presentazione del documentario Elvira e del libro su Elvira Notari edito da Quaderni di Cinemasud.
Il primo settembre a Mercogliano si tiene la tavola rotonda a cura di Vittoria Troisi (Centrodonna) dal titolo “Cinema e realtà: i nuovi possibili”, per chiudere omaggio, il 4 settembre, dal regista Giuseppe De Santis, con l’incontro con Gordana Miletic De Santis, Ettore De Conciliis e Virginio Palazzo.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis