Il mondo del cinema imita quello dei videogiochi, inserendo un nuovo sistema per “bollare” i film. È questa la novità anticipata dal giornalista Pedro Armocida, in esclusiva per “Il Giornale”. La nuova normativa sui divieti per i film costringerebbe tutti le opere cinematografiche a essere classificate, per l’uscita in sala e su tutto il materiale pubblicitario, da un bollino con una delle seguenti quattro indicazioni: “per tutti”, “non adatto ai minori di anni 6”, “vietato ai minori di anni 14”, “vietato ai minori di anni 18”.
In linea con quanto dichiarato ad aprile dal Ministro delle Cultura Dario Franceschini, non si tratterebbe quindi di censura, termine tornato recentemente di moda in seguito alla limitazione per under 18 del film La scuola cattolica, ma di semplici indicazioni prese in autonomia da distributori e produttori, che solo nelle ultime due fasce diventerebbero veri e propri divieti. Con una novità importante: un dodicenne accompagnato da un genitore potrà vedere un film vietato ai minori di 14 anni e un sedicenne uno vietato ai 18.
Un’altra novità è l’inserimento, in queste due fasce, di speciali icone che, similmente a come accade per i videogiochi, segnaleranno la presenza nel film di contenuti sensibili come violenza, sesso, uso di armi, turpiloquio, uso di sostanze stupefacenti o alcol. Queste icone saranno realizzate da Vertigo e, probabilmente, potrebbero essere gli elementi più controversi della normativa. I simboli, infatti, sarebbero delle vere e proprie anticipazioni sul contenuto dei film, spoiler in bella mostra di cui, probabilmente, buona parte del pubblico farebbe volentieri a meno.
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