Ministri UE contro la pirateria

Joyeux Noël del francese Christian Carion è diventato il simbolo dell’unità del continente europeo, un’unità oggi rimessa in discussione da più parti, ma ribadita con forza a Cannes dai ministri della Cultura di 25 paesi. I ministri hanno percorso insieme la scalinata del Palais per partecipare alla proiezione di gala del film, che racconta una notte di Natale fuori dal comune. In piena prima guerra mondiale, ufficiali e soldati scozzesi, tedeschi e francesi festeggiarono insieme, con la complicità dell’opera lirica.
Realizzato con un budget di 18 milioni di euro, Joyeux Noël – che uscirà in Francia a Natale 2005 – è il risultato di una coproduzione guidata dai francesi (48%) in partnership con tedeschi (20%), britannici (12%), belgi (10%) e romeni (10%) e gode del sostegno del CNC, TF1, di Canalplus e Ciné Cinéma.

Per la terza volta consecutiva la Croisette ospita dunque la Giornata europea, ricca di appuntamenti pubblici e di incontri politici. E’ stata il commissario europeo Viviane Reding a farsi portavoce degli intendimenti dei ministri, che hanno preso parte, in mattinata, a un convegno sul tema “Le cinematografie europee e la società dell’informazione”, cui sono intervenuti anche il regista inglese Michael Wintebottom, Nicolas Seydoux (Gaumont) e Peter Jensen (Zentropa).
Viviane Reding ha sottolineato come su 10 film europei esportati negli altri paesi, addirittura 9 godano del sostegno del Programma Media. Che nei prossimi anni si impegnerà sul fronte internet, “straordinaria opportunità per attrarre nuove fasce di pubblico, per creare mercati di nicchia e diffondere il patrimonio cinematografico degli archivi”. Cruciale il tema della pirateria dove è importante non ripetere gli errori dell’industria discografica. I 25 ministri hanno accettato di prendere delle misure coordinate a livello europeo e coinvolgere i ministri dell’educazione per “cambiare la mentalità dei giovani e far loro capire che il film ha un valore e che distruggere questo valore significa distruggere la diversità culturale”.