“Per cambiare questo paese come ha fatto Marco Pannella, con la lotta per il divorzio, per l’aborto, per la legalizzazione delle droghe leggere, ha usato uno strumento nuovo: il proprio corpo”. Il regista Mimmo Calopresti, ospite a Cerveteri di CortoLive – La Fabbrica del Cortometraggio, progetto dedicato a giovani registi emergenti, ha tenuto una lunga docenza ripercorrendo la sua carriera fin dall’eccellente debutto de La seconda volta, prodotto e interpretato da Nanni Moretti, fino ad arrivare all’ultimo Romanzo Radicale, docufiction Rai in cui si racconta la storia politica e umana di Marco Pannella. Il fondatore del Partito Radicale è sempre stato molto conosciuto per i suoi “scioperi della fame, con cui ripensava al modo in cui il corpo può esprimersi ed esistere”.
Il film sarà un originale ibrido tra documentario e la finzione: “Come fai a mettere insieme questi due aspetti? Non è così semplice. Durante il lockdown avevo molto tempo e ho iniziato a guardare un sacco di cose su Netflix. Ho capito cosa è il valore della docufiction, l’idea di mettere insieme qualunque mezzo per raccontare una storia, che può essere prevalentemente di documentario o di finzione, poco importa. Ora che ho finito mi piace, penso che sia potenzialmente molto forte. Questo nuovo modo di guardare il cinema attraverso le piattaforme, farà dei docufilm qualcosa di molto importante”.
In questo esperimento, avrà un ruolo essenziale l’attore Andrea Bosca, l’interprete che, nelle sequenze di finzione, interpreta Pannella: “è un attore che avevo visto al cinema e in tv, ma che veniva dal teatro. Io fino a qualche tempo fa aveva una certa chiusura nei confronti di chi veniva dal teatro e invece in questo caso, dovendo fare un personaggio molto difficile, ho pensato che ci volesse una bella formazione, ci voleva un gran lavoro. E Andrea Bosca, oltre a essere un bravo attore, è un gran lavoratore. Nella sua interpretazione ha messo una capacità altissima di conoscenza del personaggio, dei suoi movimenti, del suo modo di essere; e lo ha fatto in una specie di simbiosi con me, cercando di assorbire totalmente la lunga ricerca che ho portato avanti”.
Non è ancora stata definita la finestra di distribuzione del film, che probabilmente uscirà in prima serata su Rai 1, all’inizio del 2022. Mimmo Colapresti è nelle ultime fasi di post produzione del film, nel frattempo, si dedica alla visione appassionata di film e serie tv al cinema e sulle piattaforme. Nella sua lezione, infatti, ha spaziato nell’analisi di alcuni dei più grandi successi degli ultimi tempi: da Freaks Out ai film dei D’Innocenzo, da Squid Game a Parasite, passando anche per Strappare lungo i bordi di Zerocalcare. Anche se il momento più appassionante è stato quello in cui ha rivangato la sua esperienza di giurato a Venezia e Cannes, dove nel 2001, è stato tra gli artefici della vittoria di Nanni Moretti con La stanza del figlio. “Ne sono molto orgoglioso: l’ultimo italiano a vincere era stato 25 anni prima Ermanno Olmi, che era in concorso anche quell’anno con Il Mestiere delle armi. Avrei tanto voluto premiare anche lui, mi sono battuto, ma purtroppo non è stato possibile”.
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