MICHELANGELO ANTONIONI


E’ stato uno degli eventi – forse l’evento – della 59^ Mostra. Sala Volpi affollatissima a tutte le ore, tanti i giovani, per la personale di Michelangelo Antonioni, uno dei pochi registi per cui la parola “maestro” non suoni esagerata o ipocrita. L’occasione, il novantesimo compleanno che si festeggerà il 29 settembre, ha spinto la Biennale a ideare un nuovo premio, il Premio San Marco, che segnalerà d’ora in avanti gli innovatori del linguaggio cinematografico. E chi più di lui? si chiede De Hadeln. Il Leone alla carriera gliel’avevano già consegnato, quello d’oro anche, per Deserto rosso. Ma ognuno ha il suo film preferito, quando si parla di Antonioni: e i premi non si contano neppure.
E’ stato naturale, per la Biennale, prendere al volo la retrospettiva che Felice Laudadio, come presidente di Cinecittà Holding e come amico di Michelangelo e suo produttore in Al di là delle nuvole, aveva in cantiere.
Curata da Carlo di Carlo, davvero completa e impreziosita da quattro lavori su Antonioni, tra cui il ritratto realizzato dalla moglie Enrica Fico, la personale coinvolge il progetto Cinema Forever di Mediaset nel restauro di alcune opere, tra cui L’avventura, proposta per la prima volta proprio qui al Lido. Ma il lavoro di recupero dovrà proseguire: la riedizione è urgente perché, come denuncia Carlo di Carlo, alcuni film (tra cui Il grido e Cronaca di un amore) rischiano di sparire e lo stato di conservazione dei negativi appare al 60% disastroso. Il Progetto Antonioni, del resto, è richiestissimo. Avrà versioni inglesi e francesi e circolerà ovunque.
Dalla Sala Grande rimbalza la commozione per Michelangelo: italiani, francesi, persino cinesi l’hanno applaudito con riconoscenza e passione. Enrica ha dato voce ancora una volta alle sue emozioni ormai silenziose. Tonino Guerra, che ha condiviso la scrittura di Eros, ha rivelato i segreti della sua attività vivacissima nonostante l’infermità. E’ una storia, questa, che “tocca i punti più segreti della sessualità e dell’intimità lasciando immaginare più che vedere”. Una coppia sulla quarantina, racconta lo scrittore romagnolo, è arrivata a un momento di crisi, di silenzio. E’ a quel punto che il marito ha una distrazione con una giovane donna, ma questo alimenta il rapporto con la moglie anziché spegnerlo, e la donna, a sua volta, incrocia lo sguardo della rivale in un gioco di tante verità. Tra i produttori c’è Domenico Procacci, tra gli interpreti l’intensa Regina Nemni e Luisa Ranieri. L’episodio di Antonioni (Il filo pericoloso delle cose) è già pronto, restano da realizzare quelli di Wong kar-wai e Pedro Almodovar: uscita prevista per metà dell’anno prossimo.

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05 Settembre 2002

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