Ad un anno dall’uscita Azur e Asmar incanta ancora il pubblico. Saranno le ambientazioni, i colori, la poesia di cui la storia è intrisa o, come sostiene il regista e autore Michel Ocelot, sarà il lessico elegante che fa parlare i personaggi con termini come messere, “una meraviglia da ascoltare”. Innamorato della musicalità dell’italiano e del pittore Pollaiolo, al punto che sogna un giorno di girare “un film ambientato nel Bel Paese proprio nel secolo in cui l’artista è vissuto, il ‘400”, Ocelot è stato l’ospite d’onore a Roma dell’ultima giornata di Castelli Animati dove ha presentato il suo Azur e Asmar e risposto alle domande del pubblico. E non solo. In questa intervista esclusiva a CinecittàNews infatti il regista francese ha anticipato più d’uno dei progetti che lo vedranno impegnato nel prossimo futuro.
Ha un metodo di lavoro standard per ciascun progetto o si fa portare dall’ispirazione?
Di base sono mosso da un’unica motivazione fare dei regali al mio pubblico e mostrare cose belle; se c’è una tematica che scotta, come nel caso dell’integrazione raziale e dei pregiudizi in Azur e Asmar, trasformo il tutto in una favola. Ma ogni volta pianifico tutto. Mi piace paragonarmi ad un falegname che prova a realizzare un tavolo durevole. Divido il film in 3 fasi principali: scrittura, storyboard e animatique che è il momento in cui riprendiamo le tavole dello storyboard registrandoci sopra i dialoghi. L’animatique è fondamentale per capire se il film funzionerà o meno.
Quali paesaggi e quali storie preparerà per noi nel prossimo futuro?
Sono al lavoro su una serie televisiva che dovrebbe essere comprata da France 3, ma non ci sono ancora accordi certi. Quello che posso dire è che mi hanno dato carta bianca. Le cose sono molto cambiate dai tempi di Principi e Principesse. Anche quello avrebbe dovuto essere un serial, ma le emittenti non vollero comprarlo perché non somigliava né ai prodotti americani né a quelli giapponesi, così lo trasformai in un lungometraggio. Ma adesso che sono diventato uno che fabbrica best seller nessuno si preoccupa più delle somiglianze.
Di cosa parlerà questa nuova serie?
Di favole e principesse. Ci saranno un gruppo di protagonisti ma le avventure saranno sempre diverse. Ho già pensato ad alcuni episodi: uno si intitolerà “La maestra dei mostri” e vedrà una bambina sfidare delle oscure creature. Nessuno può guardarle negli occhi, invece la piccolina sfidando il divieto e la paura generale, si mette a fissarle scoprendo così che le pupille sono il punto debole dei mostri: quando li si guarda negli occhi infatti questi diventano piccolissimi. Poi c’è “L’eletta delle città d’oro” in cui la popolazione di un ridente villaggio ogni anno dà la più bella ragazza della zona in pasto ad una creatura magica che ricambia inondando tutti di infinite richezze.
E quando la rivedremo al cinema?
Non prima del 2009. Dopo la serie mi dedicherò alla realizzazione di 2 film d’animazione per adulti. Il primo sarà formato da 3 mediometraggi brillanti intrisi di crudeltà e sensualità, mentre l’altro parlerà di sesso.
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