Michael Jenkinson


Golden blaze“Volevo che i miei due figli si identificassero anche con la loro parte nera”. Michael Jenkinson, produttore indipendente con la sua Urban Entertainment, una moglie italiana e una vita a Los Angeles, sua città natale, illustra alcune delle ragioni che lo hanno spinto a credere e a investire in The Golden Blaze. Il film, un’animazione 2D ispirata ai fumetti classici dei supereroi e realizzata da Bryon E. Carson, è in concorso al Giffoni Film Festival nella sezione Kidz (per bambini dai 6 ai 9 anni).

“La maggior parte del cinema hollywoodiano non prende in considerazione personaggi protagonisti neri. Questo è vero in particolare per la cinematografia dedicata all’infanzia” , continua Jenkinson, un passato nel dipartimento sviluppo e poi come produttore nella 20th Century Fox. Protagonista in questo lungometraggio che ha fatto ridere e battere le mani agli oltre 200 bambini della giuria Kidz, il rapporto padre- figlio dalla prospettiva del piccolo: “Ho costruito questo film passo passo con l’aiuto dei miei due bambini – ha continuato Insieme abbiamo scelto i costumi dei personaggi, cambiato alcuni punti della storia, alcuni dialoghi”.

Jason, il piccolo protagonista, è convinto che il proprio papà sia un fallito. Poi scopre che in realtà ha acquisito dei superpoteri…
Ma non sarà quella scoperta a fargli cambiare idea sul padre. Jason capirà invece che il superpotere è nel saper credere in sé stessi, nell’usare intelligenza e conoscenza. I bambini, che nascono e crescono in ambienti di adulti ricchi e famosi, imparano presto a credere in valori niente affatto positivi, a privilegiare l’aspetto materiale della vita. Una delle cose che Golden blaze racconta è proprio di saper apprezzare i propri genitori per quello che sono a prescindere da quello che hanno.Michael Jenkinson

Lo stile visivo del film rende omaggio ai fumetti tradizionali con i supereroi più conosciuti, da Superman a La Cosa…
Va molto di moda in questo momento a Hollywood l’adattamento per il grande schermo di fumetti con i supereroi ma questi film non hanno prodotto un numero maggiore di lettori dei fumetti. Io, con un passato da accanito lettore di fumetti, volevo ritornare alle origini, giocare con il genere. Così il film contiene per esempio split screens, per riprendere lo stile classico della striscia.

Il film era partito come una produzione del tutto indipendente ma poi si è via via trasformato in qualcosa di più grande&
Golden blaze è stato realizzato con un budget di 3 milioni di dollari e un team d’animazione di 100 persone di base a Los Angeles, senza contare il gruppo di lavoro che ci ha affiancato dal Giappone.

Il film è stato sviluppato esclusivamente sulla base di storyboards?
No. Siamo partiti da uno script che tra l’altro era stato realizzato per un film dal vero. Ma, da quel momento in poi, abbiamo proceduto con un vero e proprio lavoro di storyboard.

Con Bryon Carson, il regista, state lavorando già ad un altro lungometraggio.
Si tratta di Beanstalk in Brooklyn, una versione ‘apocrifa’ della fiaba tradizionale “Il fagiolo magico”, quella di Giacomino che sale su un baccello e affronta il gigante. Si tratta sempre di un’animazione 2D. La storia naturalmente è molto diversa, è ambientata a Brooklyn, New York, ai giorni nostri e ha per protagonisti soggetti in parte diversi. Il budget è sempre di 3 milioni di dollari, ma questa volta coproduco insieme a Time Warner e i tedeschi di Bertlesman Film. Beanstalk in Brooklyn uscirà negli Stati Uniti a febbraio 2006.

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19 Luglio 2005

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