Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali farà da garante nella vertenza di Cinecittà per l’avvio di una trattativa fra gli Studios e i sindacati dei lavoratori che da giorni protestano davanti ai cancelli di via Tuscolana contro il piano di ristrutturazione presentato dall’azienda. Lo annuncia all’Ansa per la Cgil Alberto Manzini, al termine di un lunghissimo incontro, terminato ieri in tarda serata in via del Collegio Romano , di tutte le parti sindacali al Mibac, con il segretario generale del ministero Antonia Pasqua Recchia e il direttore generale del Cinema Nicola Borrelli.
Il ministero, riferisce Manzini, si è offerto di chiedere all’azienda una disponibilità all’incontro e di ospitare le riunioni. In cambio i sindacati si sono impegnati – una volta fissata la data dell’incontro – a sospendere la mobilitazione.
Tre, secondo quanto annuncia il rappresentante della Cgil, i punti base della trattativa: difesa dell’occupazione; difesa della professionità dei dipendenti; difesa della mission produttiva di Cinecittà Studios. Domani, intanto, a Cinecittà la questione verrà discussa in un’assemblea con i lavoratori. Positivo al momento il commento della Cgil: “Anche se parziale – ha detto Manzini – quello di oggi è un buon risultato”.
Nel frattempo un appello al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio viene da alcuni autori nazionali e internazionali, tra i primi firmatari: Gianni Amelio, Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci, Costantinos Costa Gavras, Ugo Gregoretti, Ken Loach, Citto Maselli, Franco Nero, Vanessa Redgrave, Pasquale Scimeca, Ettore Scola, Bertrand Tavernier e Giuseppe Tornatore.
“Gli studi di Cinecittà sono famosi in tutto il mondo come luogo d’eccellenza per la creazione di opere cinematografiche. Insieme ai suoi studi e ai suoi laboratori sono le straordinarie professionalità dei maestri costruttori e scultori, degli artigiani del gesso e dei macchinisti di scena ad aver attirato a Roma le più grandi produzioni europee e d’oltreoceano – recita l’appello indirizzato a Giorgio Napolitano e a Mario Monti – Ora il piano industriale dei privati che gestiscono gli Studios prevede da un lato lo smantellamento delle attività cinematografiche dall’altro la costruzione di alberghi e ‘centri benessere’ avviando così quel processo di cementificazione e sfruttamento dell’area che alcuni dei più importanti imprenditori edili della regione meditano da tempo.
Per questo noi sottoscritti autori cinematografici rivolgiamo un appello al Presidente della Repubblica italiana e al Presidente del Consiglio perché intervengano urgentemente per impedire tutto ciò – conclude il testo – e perché Cinecittà e l’Istituto Luce tornino ad essere punto di riferimento produttivo del cinema mondiale e restituiti a quel ruolo pubblico di volano per il rinnovamento e il rilancio del cinema italiano”.
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